Presentazione del libro “La mia divisa. Scritti e discorsi politici di Guido Picelli” curato da William Gambetta

SMA MODENA
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C’è stato un tempo in cui le parole incendiavano l’aria, le catene si spezzavano e si rivoltava la terra. C’è stato un tempo in cui un uomo, con i baffi e con le spalle dritte, diceva parole di fede nella rivoluzione, «in difesa della pace, del pane, della libertà».

La mia divisa. Scritti e discorsi politici di Guido Picelli, libro curato dallo storico William Gambetta per i tipi della Bfs, in collaborazione con Centro studi movimenti e Comitato Agosto 1922, rimette il lettore di oggi, assuefatto dall’effluvio di titoli-post-tweet, di fronte alla solidità della parola politica novecentesca, con la forza e la coerenza degli scritti di Guido Picelli, qui raccolti e pubblicati per la prima volta in apparato critico e analitico.

Sabato 13 novembre, alle 15.30, in piazzale Inzani i discorsi e le riflessioni private del comandante risuoneranno là dove in gran parte nacquero tra gli anni Venti e gli anni Trenta del secolo scorso, nell’Oltretorrente, per la presentazione del volume con la conversazione fra William Gambetta e l’autore della prefazione Andrea Bui, intervallata dalle letture di Carlo Ferrari e dall’accompagnamento musicale di Francesco Pelosi.

In La mia divisa l’eroe delle Barricate del 1922, il fondatore degli Arditi del popolo di Parma, il capo politico carismatico, il socialista, il comunista, il libertario, l’unitario, il partigiano ante-litteram, il Picelli tirato per la giacca da chiunque, torna, finalmente, a parlare. Con la sua voce. Tacciono le interpretazioni contrastanti, scema il brusio della propaganda politica per lasciare spazio alle idee stampate su carta dell’uomo dell’Oltretorrente. Lettere, discorsi di piazza, interventi parlamentari, relazioni ufficiali si susseguono nel libro in ordine cronologico dal 1919, data in cui il trentenne Guido operaio-orologiaio inaugura la Lega dei mutilati e invalidi di guerra con un discorso sui «morti seminati in tutta l’Europa […] che si sollevano per impugnare l’asta del nostro rosso vessillo», fino al dicembre 1936, vigilia della morte in Spagna, nella Guerra civile contro il franchismo.

All’uomo più ammirato e discusso, al mito inesausto, alla statua vivente che non ebbe mai una statua, viene ora restituita la libertà di presentare se stesso e di rimettere al centro della ricerca la parola pesante e determinante del rivoluzionario novecentesco.

In caso di pioggia, la presentazione si svolgerà presso il circolo Pedale veloce di borgo Benrabei 29.

Info: centrostudimovimenti@gmail.com

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