PTR, “siamo ancora al centralismo di Bologna”

SMA MODENA
lombatti_mar24

05/11/2009
h.11.00

“Al di là delle belle parole e delle rassicurazioni è ancora il PTR del centralismo regionale che abbandona il policentrismo e vuole concentrare sul capoluogo Bologna le funzioni più importanti della regione a discapito di chi nelle periferie ha costruito eccellenze proprio come Parma e dovrebbe invece essere sostenuto nel mantenerle e possibilmente nel migliorarle”.
Questo il critico commento del Vice Presidente dell’Assemblea legislativa dell’Emilia-Romagna, Luigi Giuseppe Villani, al Piano Territoriale Regionale il cui iter di presentazione da parte dei vertici della Regione Emilia-Romagna è terminato a Bologna nei giorni scorsi.
“Se il governatore Errani parla di equivoci che avevano segnato l’avvio del confronto sul documento che vuole delineare lo sviluppo delle funzioni di tutta l’Emilia-Romagna, alla fine del percorso che ha toccato tutte le realtà regionali questi non sono stati dissipati ma anzi siamo tornati alla situazione di partenza, a Bologna capitale con aspirazioni metropolitane ed europee – ha quindi proseguito il Consigliere regionale del PDL – Se Bologna, pur con la sua posizione centrale e strategica, vive un momento di evidente difficoltà, non si può pensare di risollevarla accentrandovi le funzioni in cui gli altri centri regionali hanno saputo creare eccellenze. Lo strumento di sviluppo non può essere quello di depauperare altri territori regionali.
Piuttosto si dovrebbe, credere realmente nel policentrismo ancora adesso sbandierato ma non seguito nei fatti, puntando maggiormente sulle specificità di ciascuno come alcune realtà hanno fatto con buoni risultati, e abbandonando quei modelli amministrativi troppo burocratizzati cui la sinistra che governa la regione è troppo legata e che non riescono più a far sviluppare in modo adeguato il territorio.
Questo è quello che è successo a Parma dove le specificità sono state valorizzate e quel modello proposto dalla sinistra, a livello di amministrazione comunale della città, non è stato più seguito e si è trovato un accesso all’Europa che invidiato in tutta Italia. Ora tutto questo lavoro non può andare perduto a favore dell’illusione di un altro grande centro metropolitano”.