“Quell’idiota di nostro fratello”

SMA MODENA
lombatti_mar24

24/07/2012

Ned Rochlin vende prodotti di agricoltura biologica al mercato. Un giorno asseconda un poliziotto che si dichiara in crisi chiedendogli del fumo e viene arrestato. Uscito dal carcere scopre che la sua ragazza si è messa con un altro e gli impedisce di portare con sé il cane del quale in passato non si era mai occupata. A Ned non resta che chiedere aiuto alla sua famiglia formata da una madre e da tre sorelle. La sua connaturata propensione alla sincerità non gli sarà d’aiuto nel farsi accettare.
Il Sundance Film Festival è spesso efficace nell’individuare film indipendenti capaci di far riflettere sulle problematiche della società contemporanea senza dover necessariamente sottostare alle regole (non scritte ma cogenti) del cinema impegnato.
È quanto riesce a Jesse Peretz che, grazie allo sguardo e alla gestualità di un Paul Rudd più in parte che mai, ci offre un ritratto della quotidianità negli States che ha similitudini e differenze significative con un altro film indipendente diretto da regista hollywoodiano in libera uscita: Sam Mendes. Perché le analogie con American Life non mancano. Come la giovane coppia era in cerca di un ‘luogo’ in cui far crescere la primogenita in arrivo così Ned è alla ricerca di un approdo in cui la sua limpida onestà non venga vissuta come un ostacolo ma come un valore.
Sia gli uni che l’altro saranno costretti a scoprire che oggi più che mai la sincerità non paga. Non si tratta di multinazionali o di potentati economico-politici ma molto più semplicemente (ma non per questo più facilmente) delle relazioni che intercorrono tra le persone.
Se una sorella ha problemi con un marito tanto legato a regole da imporre al figlio quanto pronto a infrangerne altre, una seconda vorrebbe farsi strada tenendo sotto traccia quanto la riguarda ma disponendosi a mettere in piazza il privato altrui. Una terza poi non vorrebbe che la propria relazione omosessuale venisse messa in crisi da un evento non proprio secondario.
Ned, in un mondo che si basa sulla finzione, non riesce a mentire. Non per insensibilità nei confronti altrui quanto piuttosto per l’innato bisogno di non nascondere la realtà di quanto accade.
È un idiota per molti e rischia di sentirsi tale a sua volta ma, come i suoi consimili hanno fatto in secoli di teatro e letteratura, finisce con il mettere gli altri dinanzi a uno specchio che rimanda loro un’immagine che li fa andare in crisi.
Per i non appassionati alla musica country un’informazione: Willie Nelson e Dolly Parton sono due icone del genere e hanno anche cantato insieme più volte. A un certo punto del film può essere utile saperlo.

(Si ringrazia Mymovies.it per la collaborazione)
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