06/02/2013
La rimonta di Berlusconi che fino a ieri sembrava impossibile oggi è diventata un incubo per il centrosinistra.
Berlusconi le sta sparando grossissime: restituzione dell’Imu del 2012 in contanti dopo una settimana, abolizione dell’Imu nel 2013, condono tombale per gli evasori… e chissà cos’altro ancora proporrà nei prossimi giorni. A giudicare dall’andazzo, penso che pochi si sorprenderebbero se alla vigilia del voto facesse la promessa più osè, inconfessabile e desiderata: “Escort gratis per tutti”, per andare a colpire ancora più sotto della pancia degli elettori.
Rimane il fatto che con questa campagna elettorale shock Berlusconi ha preso in mano l’agenda della politica, conquista le prima pagine dei giornali e i titoli dei Tg, determinando un trend a lui positivo che, stando agli ultimi sondaggi, sta assottigliando il distacco tra le due coalizioni a 5-6% con circa il 40% di indecisi.
E mentre Berlusconi è spavaldo e spudorato come non mai, Bersani è protagonista di una campagna elettorale che definire “sottotono” è poco, non dice nulla e l’unica cosa che fa è guardare il calendario sperando che i giorni passino nel modo più indolore possibile e che alla fine almeno un voto in più rimanga. L’aggressività di Berlusconi e la passività di Bersani intimorito in un angolo mi fanno venire in mente le parole che pronunciò Joseph Goebbels dopo la vittoria del partito nazionalsocialista alle elezioni del 1930: “Arriviamo nel Reichstag ((ndr: il Parlamento tedesco) come i lupi nell’ovile”.
L’effetto benefico sul Pd delle primarie, che oggi è chiaro a tutti fosse indotto per la quasi totalità da Renzi, sta svanendo.
Se il programma di Berlusconi ha un tasso di demagogia che scandalizza pure uno come Beppe Grillo, quello di Bersani è il vuoto, una dichiarazione d’intenti, una sommatoria di frasi politicamente corrette prive di concretezza (leggi il programma di Bersani 2013).
Penso, però, che alla fine Berlusconi perderà queste elezioni, a meno che gli italiani siano disposti a credere agli asini che volano. Ma nonostante la sua probabile sconfitta si può già dire che questa sarà ricordata come la “campagna elettorale di Berlusconi” per i contenuti e le modalità con i quali la sta conducendo. Finirà come con Napoleone, che a Waterloo perse la battaglia ma fu lui a passare alla storia e non il vincitore Duca di Wellington di cui oggi tutti ignorano tanto i meriti quanto l’esistenza.
In questa ultima settimana Bersani ha chiesto a Matteo Renzi di fare comizi insieme a lui e di andare in TV a sostenerlo… e pensare che tanti bersaniani per mesi si sono affannati a screditare Renzi dipingendolo come l’infiltrato, l’amico degli evasori delle Cayman, il cavallo di troia di Berlusconi, il frequentatore di Arcore, financo come quello che voleva distruggere il centrosinistra (Massimo D’Alema). Adesso si affidano a lui per invertire la rotta.
Bersani è in vistoso affanno. Vedremo se riuscirà anche lui a sbagliare il calcio di rigore a porta vuota.
Una cosa è sicura: Renzi avrebbe stravinto le elezioni.
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