
A Calestano (via Maschi, 2), nelle antiche carceri, fatte di ambienti in pietra, piccoli e sotterranei, ha riaperto il Museo del Tartufo di Fragno.
Inaugurato nel giugno dello scorso anno, riapre in modo organico, come gli altri del circuito Musei del Cibo, fino all’8 dicembre, il sabato, la domenica e i giorni festivi (ma con orario dalle 10 alle 13 e dalle 15 alle 18). È sempre possibile visitarlo su prenotazione, anche nei giorni feriali per i gruppi. In questo inizio di maggio, in particolare, sarà aperto anche venerdì 2 oltre che sabato 3 e domenica 4.
Il Museo dedicato al prezioso tubero ipogeo nero uncinato è diviso in sei sezioni didattiche, multimediali e ludiche (territorio, raccolta, botanica, gastronomia, storia, una sezione offre una particolare esperienza immersiva). Quella proposta è una visita concepita e strutturata come una caccia al tesoro: all’inizio del percorso viene consegnata una scheda che, se correttamente compilata, porterà a un premio finale. Ma non mancano gli odori dei tartufi, la possibilità di tastarne la consistenza e video girati da cameramen speciali.
Tante le curiosità che si possono scoprire al museo: dagli antichi che credevano che i tartufi si trovassero precisamente dove cadevano i fulmini, alle prime tracce su tavolette cuneiformi imputabili agli Assiri che già si cibavano di tartufo, ai primi animali, i maiali che hanno ottimo fiuto, che accompagnavano l’uomo nella cerca (oggi è il cane, in particolare il Lagotto). E lo sapevate che la “cerca” e cavatura del tartufo in Italia è diventata patrimonio immateriale dell’Umanità Unesco nel 2021?
Il Museo dedica ampio spazio al territorio alla Val Baganza che in questo periodo di primavera si presta a lunghe escursioni a piedi o in mountain bike: dal Monte Sporno al Montagnana ai siti di grande rilevanza geologica con i “Salti del Diavolo” che sono la parte visibile di una formazione sedimentaria antichissima probabilmente risalenti al Cretaceo (circa 80 milioni di anni fa) e i Flysch di Monte Cassio. Da scoprire anche la Via degli Scalpellini che consente suggestive escursioni per gli appassionati di trekking e non solo, con la nuova passerella pedonale che scavalca il torrente. E poi Calestano con il suo centro storico di età medievale, i suoi portici, le sue piazzette.
Il Museo è visitabile anche con la “Musei del Cibo Card” una tessera che ha validità di un anno solare (la data di scadenza viene indicata sul lato anteriore del documento al momento della prima visita). La si può acquistare on-line sul sito internet o nelle biglietterie dei musei. La card consente di visitare tutti i nove Musei del circuito al costo di 12 euro (invece di 5 euro a Museo).
Info: www.museidelcibo.it; prenotazioni.tartufo@museidelcibo.it.