Ristori: dimenticati i professionisti del turismo. INTERVISTA alla guida turistica Giulia Marinelli: “Non siamo invisibili”

SMA MODENA
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Non c’è pace per guide e accompagnatori turistici. Dopo un anno disastroso per la loro attività, oggi lamentano anche gravi problemi nel ricevere i ristori che per loro, fino ad ora, sono stati i 600 euro per due mensilità e i 1000 euro di luglio.

Sembra che oggi in tanti siano stati tagliati fuori dalla possibilità di ricevere i fondi previsti nei decreti “rilancio” e “agosto”.

Sono circa 8000 le guide in Italia, un centinaio solo a Parma e le sigle dei sindacati che li rappresentano hanno valutato che sono dai 300 a 500 le persone rimaste fuori da questa ultima possibilità di ricevere i ristori.
“Siamo professionisti del turismo: guide e accompagnatori turistici. La nostra categoria è senz’altro tra le più colpite dalle conseguenze dell’emergenza pandemica in corso: nel 2020 abbiamo subito un azzeramento pressoché totale del lavoro e del reddito a essere abbondanti direi che abbiamo avuto un calo del fatturato del 95% chi più chi meno – ci spiega Giulia Marinelli, guida turistica abilitata da oltre 30 anni. Grazie all’assiduo e costante operato delle varie sigle rappresentative della categoria, avevamo ottenuto già a maggio un primo stanziamento pari a 20.000.000 di euro nel dl rilancio e un successivo stanziamento di ulteriori 20.000.000 di euro nel dl agosto, fondi assegnati al Mibact. Tuttavia abbiamo dovuto attendere il mese di ottobre per la firma da parte del ministro Dario Franceschini, del dm 440/2020.”.

Poi cosa è successo?

Solo a fine ottobre si è giunti alla pubblicazione sul sito del Mibact del relativo avviso che determinava nel dettaglio le modalità di accesso ai fondi: istituzione piattaforma Invitalia, necessaria la pre-registrazione con e-mail e password personale, requisiti indicati nel decreto, periodo dal 19 novembre al 3 dicembre per la compilazione e l’inoltro delle domande. Da subito si sono riscontrate problematiche di accesso alla piattaforma: decine le segnalazioni di malfunzionamento, incompatibilità browser, messaggi di errore, pagine vuote, piattaforma in tilt. Sono state alcune centinaia le guide e accompagnatori turistici rimasti bloccati nell’inserimento della propria istanza, il messaggio di errore apparso a video recitava: “partita iva e codice fiscale non sono riconducibili al medesimo soggetto”, un messaggio incomprensibile, che lasciava interdetto il richiedente. La seconda parte del messaggio di errore invitava alla verifica del proprio “cassetto fiscale” sul sito dell’Agenzia delle Entrate. Siamo stati “rimbalzati” tra messaggi automatici della piattaforma e un call center che spesso si limitava a consigliare l’invio di una email all’indirizzo indicato sulla piattaforma, sconsigliate le comunicazioni a mezzo pec, di cui non era garantita la risposta! Le risposte dal contenuto precostituito erano del tutto inadeguate e inutili alla risoluzione del problema.

E una volta giunti al 3 dicembre con la chiusura del bando?

Inermi e impotenti non siamo riusciti ad inoltrare la nostra istanza, pur avendo tutti i requisiti in regola. Nessuno al ministero ha risposto alle nostre richieste e alle nostre chiamate. Come cittadina trovo inaccettabile che ci sia stata negata la possibilità di inoltrare e far esaminare le nostre posizioni, di aventi diritto. Siamo guide e accompagnatori turistici in possesso di regolare partita Iva, titolo di abilitazione alla professione, regolarità contributiva e svolgiamo questa attività come prevalente da anni.
La nostra dichiarazione dei redditi parla chiaro: abbiamo pagato tasse e contributi in maniera puntuale. Bastava riferirsi a quella invece che al cassetto fiscale all’Agenzia delle Entrate.

Cosa chiedete alle autorità?

Intanto alcuni ricorsi sono già partiti e altri ne partiranno in questi giorni. Solo il sindacato cui aderisco io ha scritto quattro volte nell’ultimo mese al ministero, ma non ci hanno mai risposto. Qualche collega addirittura ha la domanda protocollata ma poi non è nell’elenco di chi beneficerà del contributi.

Rivolgiamo un accorato appello alle istituzioni preposte, al Mibact in particolare, affinché le nostre istanze vengano esaminate al pari di quelle dei colleghi che risultano nell’elenco degli ammessi al contributo a fondo perduto.

Quei fondi rappresentano per ciascuno di noi la sopravvivenza dell’attività, dopo un anno intero di mancato lavoro, visto il perdurare dello stato emergenziale e le incertezze sui tempi della ripartenza. Chiediamo un incontro urgente presso il Mibact per una pronta risoluzione.

Cosa auspica per il futuro, al di là della fine della pandemia?

Spero che da tutto ciò scaturisca una riflessione seria. Il turismo rappresenta dal 13 al 15% del pil italiano, potrebbe essere una risorsa ancora maggior per tanti, ma bisogna andare verso un turismo più consapevole. Si pensi a Venezia: nell’ultimo decennio si è passati da 12 a 30 milioni di turisti e ciò ha un forte impatto sui territori e sulla popolazione. Nelle nostre zone ancora i numeri sono accettabili, ma in generale servirebbe ripensare a un ministero dedicato, perché le mille sfaccettature del turismo devono e meritano di essere governate in via esclusiva. Serve una visione.

Tatiana Cogo


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