Salsomaggiore: arrestati due spacciatori che gestivano un giro di cocaina da diverse migliaia di euro

Nei giorni scorsi i Carabinieri della Compagnia di Salsomaggiore Terme, coordinati dalla Procura della Repubblica di Parma (Sost. Procuratore dott. F. Pensa) hanno eseguito un’ordinanza cautelare emessa dal Giudice per le Indagini Preliminari di Parma (dott. Conti) nei confronti di due cittadini albanesi, un 32enne (Murrani Bledar) e un 49enne (Doda Kujtim), entrambi di nazionalità albanese.

L’indagine, condotta dal Nucleo Operativo della Compagnia di Salsomaggiore Terme, è partita a seguito del decesso per overdose di un giovane 22enne, Romano Francesco, ospite di una struttura di recupero di Salsomaggiore, avvenuto poco più di un anno fa. Va subito detto che, quanto a tale luttuoso evento, le indagini non hanno consentito di addivenire a conclusioni certe, posto che, se da un lato sono stati identificati i soggetti che hanno ceduto lo stupefacente al Romano (eroina e cocaina), dall’altro gli accertamenti autoptici non hanno consentito di acclarare in termini di certezza se la morte sia sopravvenuta a seguito dell’assunzione dell’eroina, della cocaina o dovuta alla combinazione di entrambe le sostanze, per cui l’ipotesi investigativa iniziale (art. 586 c.p., ovvero la morte come conseguenza di altro delitto, nella fattispecie lo spaccio di stupefacenti) non ha potuto trovare concreto conforto.

E tuttavia, partendo proprio da tale evento, l’attività investigativa, avviata con l’analisi degli ultimi contatti e frequentazioni della vittima, ha consentito di individuare tre soggetti che gestivano, tra Salsomaggiore Terme e Parma, un loro giro di clienti, dediti al consumo di eroina, ma soprattutto di cocaina.

A seguito di indagini tecniche, servizi di pedinamento, sommarie informazioni rese dagli acquirenti ed individuazioni fotografiche effettuate dagli stessi, sono stati raccolti gravi indizi di colpevolezza in relazione al reato di detenzione ai fini di spaccio di sostanza stupefacente.

In particolare, quanto ai due destinatari dell’ordinanza cautelare, sono state ricostruite, nel corso dell’attività, tra ottobre 2019 e marzo del 2020, cessioni di decine di dosi di cocaina, per un corrispettivo oscillante tra 60 e 80 euro per dose, con ricavi complessivi stimati pari a circa 20 mila euro. In particolare, quanto a Murrani, a fronte della cessione di 3-4 dosi al giorno, sono stati calcolati introiti illeciti pari a circa 15.000 euro; quanto a Doda, a fronte di 2-3 dosi al giorno, sono stati calcolati introiti illeciti pari a circa 4.500 auro.

Aderendo alla prospettazione della Procura, il GIP ha ritenuto l’insussistenza della diminuente del V comma dell’art. 73 DPR 309/90, essendo emerso che si è trattato di un complesso ed articolato sistema di cessioni consolidato nel tempo con modalità e tecnica costante, così da rendere certamente più grave la complessiva condotta degli indagati.

Gli arrestati sono stati associati alla Casa Circondariale di Parma.

Nei confronti di un terzo soggetto (O.E., di nazionalità nigeriana), pur ravvisando i gravi indizi di colpevolezza, il GIP ha ritenuto insussistenti le esigenze cautelari, atteso che le condotte contestate sono precedenti al suo arresto, avvenuto sempre per droga, non risultando ulteriori attività illecite successivamente a detto arresto.

Il Procuratore della Repubblica dott. Alfonso D’Avino

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