“Scuola pubblica allo sfascio”

SMA MODENA

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02/07/2010
h.15.00

Se di una vera crisi si parla, crediamo sia da irresponsabili tagliare l’istruzione invece d’investire sulle nuove generazioni che costituiranno il tessuto sociale del paese.
Crediamo invece che chi governa attualmente prenda come scusa la crisi per portare avanti un programma ben delineato di abbassamento del livello culturale, che investe attualmente le scuole italiane.
E se Bonanni dice che questa manovra finanziaria del PDL va bene per le scuole pubbliche e statali, ci chiediamo come mai si va a speculare sull’istruzione dei bambini e dei ragazzi.
L’Emilia Romagna è la regione che fornisce, alle scuole paritarie o private, il tasso di contribuzione più alto in Europa, in rapporto alla percentuale che rappresentano le istituzioni di quel tipo.
A Parma e provincia sono in lista d’attesa ben 360 bambini. Ma la scuola non dovrebbe essere aperta a tutti?…E mentre quest’anno scolastico si chiude con innumerevoli disagi subiti dai genitori che hanno la responsabilità di bambini e ragazzi che crescono, per i tagli governativi di 8 miliardi di euro in tre anni bisogna porsi un problema politico e chiedersi cosa succederà e cosa resterà della scuola.
La decisione spetta solo al Tar che dovrà decidere alla prossima udienza, tra 25 giorni, se confermare o meno la sospensione dei provvedimenti impugnati, grazie alle pressioni di quattrocento docenti, bidelli e genitori bolognesi che tentano di fermare la Gelmini su:
– la circolare 37 dell’aprile 2010 sugli organici e la circolare 17 del febbraio 2010 sulle iscrizioni alle superiori per il prossimo anno scolastico. Anche quest’ultimo punto è stato oggetto di critiche e contestazioni.
“I genitori sono stati costretti a iscrivere i figli in prima superiore senza conoscere i piani di studio”, denunciano, tra l’altro, i ricorrenti.
“Non solo i provvedimenti Gelmini affossano la scuola pubblica, ma sono illegittimi”, fa notare Bruno Moretto, presidente di Scuola e Costituzione.
“La serie di illegittimità compiute dal ministro, che ha forzato tempi e procedure della riforma al solo scopo di incassare i tagli di spesa, ha messo nel caos le scuole e mette a rischio l’inizio regolare del prossimo anno scolastico”, commentano i ricorrenti sottolineando l’assenza dei legali di viale Trastevere all’udienza. “Un’arroganza portata al punto di non partecipare, neppure presentando memoria scritta”.
La scuola pubblica in Italia è quindi allo sbando e a settembre il problema scoppierà in modo devastante se non si confermano questi provvedimenti.
I tagli infatti produrranno 42.000 insegnati in meno, 15.000 bidelli e assistenti in meno, fino a 33 studenti per classe. In compenso alle scuole private è stato assegnato 1miliardo e mezzo di euro.
Rimaniamo in attesa compatti e dell’idea che lo Stato deve finanziare la scuola pubblica e non quella privata, ognuno di noi deve prendersi le proprie responsabilità ed intervenire concretamente per quello che gli compete.
Ai genitori, quindi, chiediamo di non rimanere indifferenti a questo grave stato delle cose, l’indifferenza e il non sapere cosa succede nelle scuole che frequentano i nostri figli è l’accettare di rimanere in uno stato di stagnante declino.
A chi fa politica e non si oppone a questo disegno di legge diciamo che sarà corresponsabile e ne risponderà alla storia e alle prossime generazioni.