“Si carica il Comune di obbligazioni che non può assolvere”

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15/09/2010
h.10.40

Con la deliberazione del 26.VIII.2010 n. 1142/57, la Giunta Municipale ha compiuto l’ennesimo capolavoro!
Grazie alla decisione assunta, la S.T.U. Pasubio, la cui situazione gestionale ed economico-finanziaria è più che preoccupante, viene incaricata di realizzare la Casa della Cultura (ex-Csac) con un impegno – nuovo – del Comune di € 9.495.348,16.
Questa decisione, resa possibile dall’ultima variazione di bilancio (deliberazione consiliare 83/2010 del 28.VII.2010), cui gli scriventi si sono opposti, ha dell’incredibile per almeno due ragioni.
Nell’attuale situazione economica generale e nella condizione di bilancio del Comune di Parma, si assume, come prioritaria, la realizzazione della Casa della Cultura! La decisione, sotto questo profilo, si commenta da sola! E se tutto si riducesse ad un problema di priorità, sarebbe un problema squisitamente di visione politica, che riproporrebbe l’ennesimo scontro tra chi gioca alla politica degli spot e delle c.d. “grandi opere” e chi mira ad uno sviluppo equilibrato e complessivo, sociale prima che infrastrutturale, della Città, e mira a “ciò che serve” e non a “ciò che piace” (..senza dimenticare i capolavori tipo Piazza Ghiaia). Purtroppo, il caso è molto più grave.
È noto, infatti, che:
(a) il Comune di Parma non è più in grado di pagare le imprese appaltatrici;
(b) le manutenzioni di strade e marciapiedi sono, al momento, sostanzialmente bloccate dalla mancanza di fondi;
(c) le gare di appalto indette dal Comune stanno andando deserte, forse anche per la nota impossibilità di questo di pagare alla scadenza e, comunque, in termini ragionevoli;
(d) le proteste delle Associazioni imprenditoriali per questa situazione sono molteplici.
Ebbene, in un simile contesto, la Giunta delibera, impegnandosi con la S.T.U. Pasubio, per la Casa della Cultura una spesa di complessivi € 9.495.348,16.
E ciò rinviando l’impegno di spesa ad apposito atto, ma subito precisando che:
– € 1.324.082,57 saranno versati entro giugno 2011;
– € 1.000.000,00 entro dicembre 2012;
– € 763.333,33 entro l’anno 2012;
– € 8.732.014,83 entro l’anno 2012;
– € 2.050.000,00 (finanziamento regionale) secondo le erogazioni previste dalla Regione; e così:
I) 40% alla consegna dei lavori;
II) 40% al 50% dei lavori;
III) 20% all’attestato di fine lavori.
A che serve una simile delibera? A esporre ulteriormente il Comune, eludendo il patto di stabilità? A consentire alla S.T.U. di poter ottenere credito, del quale pare abbia un bisogno enorme, dal sistema bancario, ammesso e non concesso che quest’ultimo sia disposto a dare un qualche credito ad impegni così assunti?
Questo modo di procedere è politicamente inaccettabile ed irresponsabile, sia perché si carica il Comune di obbligazioni, che non è in grado di assolvere, sia perché ormai si procede “proclamando” interventi, ma scaricando gli effetti sull’Amministrazione, che sarà eletta nel 2012!
La delibera va revocata.
Per parte degli scriventi, saranno interessati i Revisori e la Corte dei Conti.

Giorgio Pagliari
Marco Ablondi
Maria Teresa Guarnieri

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