Siccità, “necessari interventi strutturali”

SMA MODENA
lombatti_mar24

09/08/2012
h.17.50

“La richiesta dello stato d’emergenza siccità da parte della Regione è un atto doveroso di fronte all’eccezionalità dell’evento, che servirà a compensare, almeno in parte, le aziende agricole e gli allevamenti zootecnici delle zone più colpite, dove si stimano danni dal 50% al 100% del fatturato.
È necessario, però, di fronte al reiterarsi del fenomeno, indice di un cambiamento climatico ormai consolidato, che la Regione riveda tutto il sistema di approvvigionamento idrico dell’Emilia-Romagna, in modo da rendere la disponibilità idrica il più possibile indipendente dall’andamento delle precipitazioni meteorologiche anche alla luce del completo fallimento – annunciato – della politica dei microinvasi che proprio la Regione ha voluto pervicacemente perseguire.
Una delle proposte strutturali più risolutive che il Gruppo regionale PDL ha reiteratamente presentato per risolvere il problema della carenza idrica in un’ampia zona dell’Emilia, dove tale problema è particolarmente sentito e si aggrava durante la stagione estiva, è la realizzazione della diga di Vetto. Un grande invaso, infatti, sul versante occidentale dell’Appennino Tosco Emiliano sarebbe in grado, così come è avvenuto grazie alla costruzione della diga di Ridracoli sul versante appenninico romagnolo, di incrementare notevolmente l’approvvigionamento idrico e migliorare complessivamente lo sviluppo economico del vasto territorio delle province di Parma e Reggio Emilia, cui sarebbe funzionale anche per la produzione di energia elettrica pulita e rinnovabile.
Dopo la sospensione dei lavori nel 1989 per problemi ‘politici’, l’opera ha ottenuto il parere favorevole del Ministero nel 1992, ma i lavori non sono mai ripresi. Eppure il progetto, lo studio di Impatto ambientale approvato e le dichiarazioni ISMES, richiesti dal Ministero dell’Ambiente, documentano la fattibilità dell’intervento e la sicurezza dell’opera, che ha come obiettivo la regolazione delle acque del torrente Enza, al fine di garantire gli usi civili, industriali e irrigui, la laminazione delle piene fluviali e la produzione di energia elettrica pulita. Le esperienze di altre località ove sono presenti invasi artificiali, quali ad esempio la diga di Ridracoli in Romagna, hanno dimostrato come quei territori abbiano avuto uno sviluppo economico considerevole, collegato alle attività ricettive, ricreative, agronomiche, sportive e turistiche. C’è la fattibilità dell’opera, il progetto e il consenso dei cittadini residenti, la cui stragrande maggioranza è favorevole alla realizzazione dell’invaso. Manca, per motivi di dissenso delle frange ambientaliste integraliste interne alla coalizione di sinistra, la volontà politica della Regione di promuoverne la costruzione. È auspicabile che l’ennesima grave emergenza siccità, problema ormai cronico nel territorio regionale, porti buon senso e coraggio. Noi del PDL, consapevoli della gravità della situazione e convinti della bontà dell’opera, non ci stancheremo di batterci per la sua realizzazione”».
È quanto ha dichiarato Luigi Giuseppe Villani, Presidente del Gruppo assembleare PDL della Regione Emilia-Romagna.

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