
24/05/2012
h.13.15
Lettera aperta a Vasco Errani e Pierluigi Bersani,
tramite PARMADAILY-ALICENONLOSA
Carissimi,
l’imprevedibile si è inaspettatamente (ma non troppo) materializzato a Parma: il centro sinistra parmense è riuscito a sbagliare il famoso rigore a porta vuota e a perdere per la quarta volta consecutiva le elezioni comunali del capoluogo.
Sono immediatamente arrivate le dimissioni del segretario comunale e del segretario provinciale del PD , ma credo che nessuno possa seriamente pensare che la colpa della rovinosa sconfitta sia dei due capri espiatori del momento.
C’è ben altro, come vado ripetendo da anni; inascoltato quando ero segretario della Margherita e tacciato di tradimento quando , sciolta la Margherita, ho scelto di non entrare in un partito costruito a Parma senza ideali e slanci propositivi, per puro spirito di sopravvivenza da parte di una classe politica miope e opportunista.
La sconfitta di oggi , avvenuta nelle condizioni più favorevoli che si potessero immaginare, viene da lontano e ha sempre la stessa origine: l’incapacità di capire le vere cause della sconfitta del sindaco Lavagetto e di predisporre, pertanto, le dovute correzioni.
Allora vi fu una rottura profonda fra il corpo vivo della città e la burocrazia partitica del Centro Sinistra. Lo scollamento fu duplice: sul fronte del civismo moderato interpretato da Elvio Ubaldi e sul fronte del movimentismo popolare e profetico interpretato da Mario Tommasini.
Allora vinse Ubaldi , ma il problema si sarebbe presentato inalterato se avesse vinto Tommasini.
Una politica accorta avrebbe cercato nei quindici anni successivi di capire le ragioni profonde di quelle fratture e messo in atto cambiamenti concreti per cercare di ricomporle in entrambe le direzioni. Il centro sinistra si è invece chiuso in una sua autartica sufficienza. Attento agli equilibri interni , ai bilancini nella spartizione del potere, all’esclusione di tutto ciò e di tutti coloro che potevano squilibrare i rapporti di forza.
E così oggi si è ripetuto l’evento. Il civismo moderato , logorato dai propri errori è poi crollato per le contraddizioni e le divisioni che l’hanno dilaniato. Doveva vincere il centro sinistra. Ma la frattura irrisolta con la città è riemersa dal profondo ed ha premiato il movimentismo profetico e tecnologico dei Cinque Stelle.
Quarta sconfitta rovinosa.
Non possono bastare le dimissioni di Garbi o di Dodi. È la classe politica che ha provocato quindici anni di disastri che deve dimettersi in toto, se si vuole che il PD ritorni credibile.
Dicano, domani, i deputati e i senatori che non si ripresenteranno alla fine del loro mandato. Dicano, domani, i vari assessori, regionali e non, che non si ripresenteranno alla fine del loro mandato. Dicano, domani, i consiglieri regionali che non si ripresenteranno alla fine del loro mandato. Dicano, subito, che lasceranno spazio alle donne e ai giovani che hanno sempre emarginato.
Si presentino dimissionari tutti i dirigenti. Raccolgano gli “under quaranta” che hanno e sorteggino fra loro un commissario straordinario, per un congresso straordinario. Parlo di sorteggio, perché la fortuna è meno cieca di questa classe dirigente.
So benissimo che non lo faranno.
E allora, caro Vasco e caro Pierluigi, tocca a voi commissariare Parma e usare la ramazza.
Se farete questo, per assecondare la provocatoria proposta di Michele Trancossi, mi metto volentieri a vostra disposizione per qualche mese.
Cordiali saluti e buon lavoro.
Marino Giubellini
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