
08/04/2013
h.19.20
Ringrazio l’Assessore al Bilancio della stima e della citazione.
Rimane, tuttavia, singolare che l’Assessore stesso, di fronte al problema del fallimento della SPIP, se la risolva con un pretestuoso attacco polemico.
E’ un modo di reagire già visto nella precedente legislatura; è il modo di reagire di chi si nega responsabilità e problemi.
Il fallimento della SPIP – spero che l’Assessore al Bilancio voglia riflettere su questo – non è solo un episodio grave in sé, ma è un campanello d’allarme rispetto ad una “non politica” di gestione del debito; una “non politica” che è il chiaro segno di una mancanza di consapevolezza di ciò a cui sono chiamati gli Amministratori di Parma in questo momento.
C’è una situazione complessiva da affrontare, c’è una strategia da mettere in campo, in luogo di una tattica che non ha futuro.
So che l’Assessore si è risentito – ha avuto la cortesia di dirmelo Lui stesso – perché io ho detto in più occasioni che la questione del debito non può essere affrontata con la logica del Curatore fallimentare; è una critica di metodo, non una critica alla Persona e alle sue competenze.
Al riguardo mi limito ad un’unica considerazione, per non ripetermi: quando l’Amministrazione comunale afferma che il fallimento è dovuto alla opposizione delle Banche nazionali, a fronte della disponibilità delle Banche locali, sottolinea che l’esigenza è quella di una politica attiva della gestione del debito, che chiama il Sindaco e l’Amministrazione ad assumere un’autorevole regia su questa questione.
Se una strada c’è per evitare la “macchia d’olio”, l’episodio ora richiamato dice che questa è data dalla chiamata intorno ad un tavolo di tutte le Banche e di tutti i Creditori coinvolti e, vorrei dire, della Città per definire quello che politicamente ho ritenuto di chiamare il “maxi concordato”.
Ricordo, infine, all’Assessore al Bilancio che esprimo le mie valutazioni per attenzione alla Città, in ragione dell’esperienza maturata e del dispiacere di non vedere cambiato, ma anzi ancora condiviso, quel modello di relazioni, che ha portato questa Città alla situazione attuale.
Sono, quindi, opinioni personali, che possono essere criticate come tali, ma che, solo pretestuosamente, possono essere contrapposte a quelle di chi ha ruoli istituzionali.
Non mi meraviglio più di tanto visto che, nel tour dello tsunami, ci siamo sentiti dire che Parma è stata liberata dal malgoverno dal Movimento 5 Stelle: niente di più fantasioso e irreale.
Giorgio Pagliari
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09/04/2013
h.10.00
La consigliera d’opposizione Maria Teresa Guarnieri (Altra Politica) ha rilasciato la seguente nota:
La posizione ufficiale della Giunta sul fallimento SPIP avrebbe potuto essere l’occasione per avere indicazioni concrete su come l’Amministrazione intenda procedere per scongiurare l’effetto domino che questo fallimento potrebbe comportare sulle altre partecipate e sul Comune.
Ma ancora una volta purtroppo solo impegni generici e poco chiari da parte dell’assessore Capelli e del Sindaco e la solita litania di critiche verso chi chiede di fare chiarezza e di adottare una linea amministrativa coerente nell’interesse della città. A me hanno insegnato che quando non c’è’ niente da dire e’ meglio tacere e mi sento caldamente di rivolgere questo suggerimento all’assessore Capelli e al Sindaco, quando non sapendo che risposte dare, cercano di addossare su altri le responsabilità.
Per quanto mi riguarda, la Giunta di cui ho fatto parte, forte di una capacità progettuale che ora non vedo, ha ottenuto risorse che ha investito in opere concrete e visibili a tutti, come le tangenziali, le strutture per i servizi alla persona, le scuole, il Duc, tanto per citarne alcune. In merito a SPIP non mi risultano invece atti che abbiano mai coinvolto la Giunta di allora. Io poi sono stata una strenua oppositrice della Giunta Vignali e delle sue modalità di gestione, fin dal momento della sua costituzione e non ci sto al giochino di fare di tutte le erbe un fascio.
Mentre i più strizzavano l’occhio agli amministratori di Comune e partecipate, io ho lottato contro quel modo di gestire e l’ho fatto pubblicamente quando era difficile farlo e essere creduti e quando il denunciare la gestione di SPIP e delle altre partecipate, comportava insulti e attacchi personali. Ora la verità emerge e sarebbe bene che almeno ora, chi ne ha il compito, pensi a lavorare per la città, anziché a cercare di gettare discredito sugli altri.
Maria Teresa Guarnieri
Altra Politica
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