
30/07/2011
h.20.30
La notizia, purtroppo, non sorprende, ma segna una svolta negativa e, per certo verso, drammatica non solo per la Spip.
Il ricorso al concordato preventivo infatti , chiude la porta ad ogni discorso di risanamento più o meno realistico e rappresenta l’estremo tentativo di evitare il fallimento della società , trovando un accordo con i creditori e mettendo a disposizione degli stessi il patrimonio .
Il danno è enorme : basti pensare al denaro pubblico dilapidato. C’è da augurarsi che il Comune non venga chiamato a rispondere come fideiussore o come garante della solvibilità della società (pericolo , quest’ultimo , paventato dai Legali del Comune in recenti pareri resi noti al momento della discussione delle ultime delibere su Parma Infrastrutture ed STT ). C’è da chiedere , altresì , che ,semmai fosse ancora possibile intentare azioni di riduzione del prezzo o come meglio, queste vengano comunque intentate perchè i prezzi di acquisto delle aree di Spip 3 ” gridano ancora vendetta ” nella loro esosità.
Il concordato chiuderà ,forse , la pagina economico-finanziaria , ma non deve chiudere quella delle responsabilità giuridiche e politiche . Sulle prime il Presidente di STT ha , certamente ,agito puntualmente e tempestivamente , ma la Città aspetta di sapere anche se nessun reato sia stato commesso : per una questione di giustizia e non per giustizialismo , non dovendosi dimenticare che con quelle operazioni non solo è stato speso male denaro sostanzialmente pubblico, ma si è anche privato il Comune di uno strumento operativo importante per l’insediamento di nuove imprese nel Comune.
C’è , poi , il tema della responsabilità politica , che grava tutta e solo sul centrodestra , sotto il cui governo tutto è stato deciso e che , per di più, nonostante le denunzie delle Opposizioni , ha finto di non vedere ed ha lasciato marcire vieppiù la situazione.
Come accennato , peraltro , l’epilogo della vicenda Spip rischia di avere effetti indiretti anche sull’intero sistema delle società partecipate perchè conclama una situazione di illiquidità del’intero sistema , rendendo più complicato ogni tentativo . E’ imperativo , pertanto , che , anche al di fuori del gruppo STT , si intraprendano strade realistiche per affrontare la crisi in crudi termini tecnici , lasciando da parte le esigenze politiche di attenuazione della realtà e mirando al risanamento possibile in una con l’indispensabile riorganizzazione di un sistema elefantiaco ed inefficiente , frutto di logiche condannate dagli eventi.
Gruppo PD