Nei giorni scorsi si è spento all’età di 71 anni Lou Reed, cantante e chitarrista dei Velvet Underground e poi solista. Il sottoscritto ha avuto il privilegio di assistere sia ad un concerto dei Velvet che di Lou da solista. ParmaDaily decreta un periodo di lutto per 30 giorni… ogni giorno proporremo ai nostri lettori un brano del più grande talento musicale della storia della musica. “Stephanie Says” è un brano dolcissimo e stupendo scritto nel 1968 ma pubblicato solo nel 1985 nell’album di inediti dei Velvet Underground VU. La canzone ha ispirato tante band che hanno proposto varie cover.
A suo insindacabile giudizio, il direttore Andrea Marsiletti stila la classifica delle 100 canzone d’amore più belle… quelle più romantiche che ti hanno fatto innamorare, che hai ballato in un “lentone” ad una festa di compleanno, che hai registrato su cassetta o masterizzato per fare un regalo, e dire “Ti amo”.
Posizione in classifica: 20 Nome canzone: Stephanie Says Autore: Velvet Undergorund Anno: 1968
Lo dico subito: i Velvet Underground sono la mia band preferita. I Velvet Underground sono stati un gruppo musicale rock newyorkese di fine anni sessanta, scioltosi definitivamente nel 1995 dopo la morte del chitarrista Sterling Morrison. Uno dei massimi complessi di musica rock di tutti i tempi, dall’influenza incalcolabile, sono stati fondamentali per il suo sviluppo futuro, anticipando di tanti anni moltissimi stili di rock che avrebbero preso piede nei tre decenni successivi, come rock alternativo, new wave, noise e punk rock. Nel 2004 la rivista Rolling Stone ha piazzato i Velvet Underground al numero 19 nella sua lista dei 100 migliori artisti di tutti i tempi. Andy Warhol diventò il manager della band nel 1965 e suggerì che prendessero come cantante l’attrice e modella tedesca Nico. La reputazione di artista di culto di Warhol fece salire le quotazioni della band negli ambienti underground. Warhol aiutò il gruppo ad assicurarsi un contratto discografico con la Verve Records e si autonominò “produttore” del disco d’esordio, dando carta bianca al gruppo nello sbizzarrirsi nella ricerca del proprio sound e delle loro sperimentazioni sonore. La band divenne celebre anche per le sue canzoni un pò “spinte” inneggianti dell’uso di droghe pesanti, a partire dall’eroina, di cui i membri della band facevano uso. Un nichilismo che nulla aveva a che vedere col il pacifismo e gli spinelli hippie della East Coast. “Stephanie Says” su registrata nel 1968, ed è uno dei loro capolavori.