Tavola rotonda in Piazza Garibaldi sul futuro della città

SMA MODENA
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Ieri sera alle 20.30 in P.zza Giuseppe Garibaldi a Parma, nel plateatico antistante il Bar San Pietro, si è tenuta la tavola rotonda sui temi della città organizzata dal Comitato Parma in Centro e dal Comitato Cittadella per Parma.

Hanno aperto i lavori Francesca Zanetti e Isabella Grassi.

Vincenzo Siennica ha quindi illustrato la petizione “Fai Rivivere La Tua Città”.

Il dibattito tra Cristian Salzano (Effetto Parma), Emiliano Occhi (Lega), Lorenzo Lavagetto (Pd), in rappresentanza dei gruppi consiliari che hanno aderito, e di Giampaolo Lavagetto per i comitati promotori è stato moderato dalla giornalista Eddy Lovaglio.

Questo il commento all’iniziativa di Giampaolo Lavagetto:

“I grandi mutamenti globali su cui sta incidendo anche questa Emergenza Pandemica, ci obbliga a ripensare al modo di governare una città per vincere le grandi sfide che ci attendono per il futuro.

Abbiamo ritenuto, quindi, che, pur partendo da legittime diverse posizioni sull’attuale situazione amministrativa, fosse necessario far partire un confronto costruttivo che ci arricchisca di idee e spunti per realizzare il grande progetto di rilancio che serve alla città.

Bisogna, innanzitutto, capire come far ripartire la città, renderla di nuovo competitiva in un contesto di sinergie territoriali, evitando di farci cogliere impreparati di fronte all’eventuale ripresentarsi di situazioni impreviste ed emergenziali. Ecco, allora, la necessità di dotarsi di una governace che, pur avendo un preciso piano strategico a medio e lungo termine, abbia la flessibilità necessaria per sapersi rapidamente adattare nel rispondere a situazioni emergenziali, con una Pubblica amministrazione finalmente alleata di cittadini ed imprese, efficiente, snella, flessibile nel dare rapidamente risposte efficaci.

Dobbiamo recuperare quella rete di legami di solidarietà, fiducia e collaborazione che l’isolamento e il distanziamento sociale, indotto dalle restrizioni pandemiche, ha fortemente messo in crisi. Significa, quindi , recuperare quel senso di appartenenza ad una comunità che solo il rilancio della nostra identità territoriale ci può garantire.

inoltre, già il presente ci impone di ripensare al modello di ridistribuzione del tessuto urbano. Dovremo sicuramente lavorare su un modello di polifunzionalità di vicinato, con il rilancio del negozio sotto casa, l’utilizzo degli spazi verdi e delle aree pubbliche come luoghi di incontro per rilanciare la solidarietà di vicinato, ma nel rispetto della tradizionale vocazione delle varie aree della città. In un modello che più che alla “città dei quartieri”, il quale il suona come un progetto a compartimenti stagni, tendente a quel distanziamento tra comunità locali di cui parlavo prima, si dovrebbe declinare a “i quartieri della città”, in cui si riconosce la necessità di dare valore e opportunità alle comunità di quartieri, ma avendo come obiettivo unitario l’efficienza dell’intero nucleo urbano..

E’ stato un primo interessante momento di confronto che ci auguriamo possa essere stato propedeutico ad un proseguio del dibattito che miri più a fare emergere soluzioni concrete che divisioni ideologiche.”