
27/11/2012
h.15.50
La truffa alle partite Iva stanno arrivando sotto forma di lettere in questi giorni a diversi titolari di partite Iva: non si tratta del classico phishing on-line, ma di una lettera che in apparenza e formalmente credibile.
La lettera, contenente come mittente un fantomatico “Portale Ditte e Aziende Italiane”, chiede di controllare i propri dati aziendali al fine del loro inserimento in un database.
Il testo della lettera a prima vista appare molto “innocuo” , in quanto «da nessuna parte nella missiva si accenna ad abbonamenti, ma si parla solo di controllare che i propri dati sul modulo prestampato siano corretti: l’unico rischio che si puo’ correre è che se i dati non vengono confermati, l’azienda e’ cancellata dal portale».
Il nome del sito parrebbe a prima vista, quindi, essere prestigioso e credibile: “Portale Ditte e Aziende Italiane”, con tanto di logo raffigurante un palazzo stilizzato bianco rosso e verde; il che indurrebbe a pensare ad una proposta attendibile e seria.
Tuttavia se si presta attentamente attenzione, in piccolo, sul modulo precompilato compare un riquadro scritto fitto che recita testualmente: «Ordine: Io sottoscritto, confermo che le informazioni, i testi e fotografie annesse sono conformi alla realtà attuale», eccetera eccetera per un’altra decina di righe, e poi: «Il costo della pubblicazione ammonta a 1.080 euro l’anno Iva esclusa».
Il rischio di essere raggirati rimane anche se si legge tutto diligentemente, anzi il rischio quasi raddoppia!
La ragione e’ semplice: il modulo precompilato contiene sempre un piccolo errore e nell’ordine c’è chiaramente scritto in fondo che qualora non si provveda a restituire il modulo i dati saranno considerati come validi e la bozza sarà stampata, con addebito della somma richiesta.
Pare che dietro la truffa ci sia un’azienda, “U.D.”, già nota in passato come “ECG” che prima delle partite Iva italiane aveva truffato medici e strutture sanitarie europee fin dal 2008.
Una volta compilato e firmato il tutto si e’ costretti a sborsare 1080 euro, Iva esclusa, da mandare a Lisbona.
Nella lettera compare un sito che non è attivo ed un numero verde inesistente che abbiamo provveduto a contattare personalmente, unitamente ad un numero fisso.
Per tale ragione i Nuovi Consumatori presenteranno un esposto alla locale sezione di Polizia Postale contro ignoti per il reato di tentata truffa contrattuale.
Dott. Filippo Greci
Pres. Naz. Movimento Nuovi Consumatori