Si scaldano i motori e si odono i rulli di tamburo del primo Parma Pride storico che si terrà nella nostra città sabato 18 giugno e che coinvolgerà tutta la cittadinanza in una lunga giornata tutta all’insegna dell’inclusione e del riconoscimento dei diritti LGBTIQ+.
Il comitato organizzatore aveva iniziato già nel 2019 i preparativi ma a causa della pandemia i lavori si erano arenati nella primavera del 2020, per poi riprendere la scorsa estate e giungere a regalare alla città una manifestazione ricca di energia e colore. Così le associazioni e i gruppi Tuttimondi, UAR, Ottavo Colore, Unità di Strada, Casa delle Donne ed UDU si sono ritrovate per organizzare un evento che si vorrebbe che passasse alla storia come la prima manifestazione di rivendicazione di pari diritti per le persone omobitransessuali tenuta in città.
Alla base di questo grande evento, che è stato inserito anche nel calendario nazionale di Onda Pride, c’è un documento condiviso che fa presente tutte le rivendicazioni e le attese degli organizzatori; questo documento-manifesto è stato intitolato “nutriamo l’amore” in ossequio alla tradizione alimentare e gastronomica della città, ma soprattutto in riferimento alla necessità e all’importanza di nutrire, nel senso di aver cura, con l’amore di tutti e per tutti.
Il Parma Pride vuol partire proprio dal gesto di cura più naturale e bello che ci sia, cioè il nutrimento ed utilizza non a caso nel proprio documento il termine “natura”, per sottolineare che nulla è contro natura, nemmeno il riconoscimento degli amori considerati diversi. Nel manifesto si fa riferimento a tanti diritti da lungo tempo attesi quali il matrimonio egualitario, il riconoscimento delle stepchild adoptions e l’adozione e fecondazione assistita anche per single e per coppie di qualsiasi orientamento. In più parti si pone l’accento del rispetto per il prossimo ed in particolar modo per le persone trans sessuali e per coloro che stanno facendo un percorso di transizione.
Ricco e vario è il programma previsto per il 18 giugno quando sin dalle 10:30 presso il parco 1°Maggio ci sarà l’apertura di tanti stand dove numerose associazioni cittadine presenteranno il loro impegno e le loro attività. Il corteo partirà alle ore 15:30 da piazzale Santa Croce e sarà festoso colorato con un accompagnamento musicale a supporto. Per rispettare l’aria non ci saranno carri anche perché il Comune di Parma ha dichiarato l’emergenza climatica e pertanto le strade cittadine del centro saranno attraversate da un torpedone di persone di ogni età che vorranno condividere gli ideali e gli intenti degli organizzatori. Nel tardo pomeriggio presso il parco 1°Maggio dopo i saluti istituzionali ci sarà un grande momento di spettacolo nel corso del quale si esibirà la “Martin Landau band” e alle ore 21 sarà il momento dell’attesissimo show delle sorelle Marinetti.
Tutta la serata sarà allietata dal DJ set curato da WalkMen e terminerà presso il circolo MU per una grande festa finale. Gli organizzatori non avrebbero potuto realizzare l’evento se non ci fosse stato il patrocinio del Comune di Parma, assessorato alle Pari Opportunità, ed il prezioso contributo delle ditte Laumas Elettronica, Cooperativa Proges, Bercella e Caffetteria Giulia, nonché il supporto tecnico della Inc Hotels. Sono già tanti i volontari che hanno offerto la loro disponibilità ed altri che vorranno aderire potranno scrivere a volontari@parmapride.it, mentre chi desidera avere informazioni o dare un gradito contributo economico può scrivere a ciao@parmapride.it.
Raffaele Crispo
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La Giornata contro l’omofobia, riconosciuta dall’Unione Europea e dalle Nazioni Unite, si celebra dal 2004 il 17 maggio di ogni anno in oltre 130 Paesi. E’ l’occasione per fare il punto sul percorso di riconoscimento dell’uguaglianza nei diritti e l’Italia, secondo il report RainbowEurope realizzato da ILGA-Europe, è solo al 33° posto fra i 49 Paesi europei per quanto riguarda il riconoscimento dei diritti della comunità LGBTQ.
Molto quindi è ancora da migliorare. Manca una legge che consideri crimine d’odio la violenza omofobica, non vi è uguaglianza tra le unioni civili eterosessuali ed omosessuali, i casi di violenza contro chi viene reputato “diverso” dalla norma continuano, la gestazione volontaria per altri è ancora illegale e in Parlamento sono presenti partiti che fanno della discriminazione e dell’odio verso la comunità LGBTQ programma di governo e punto di orgoglio.
A Parma, fortunatamente, la situazione è ben migliore grazie ai vent’anni di attivismo sul territorio ed alla conseguente sensibilizzazione della società nonché alla vicinanza sempre dimostrata dall’Amministrazione uscente. Ci teniamo a ringraziare il sindaco Pizzarotti e l’assessora Paci per la fattiva collaborazione con tutte le realtà LGBTQ del territorio.
Onda, la lista di riferimento della comunità LGBTQ parmigiana, continuerà ad impegnarsi anche dagli scranni del prossimo Consiglio Comunale perché “Parma città dei Diritti” resti una priorità.
Gli attivisti LGBTQ che hanno trovato nella candidatura in Onda la naturale prosecuzione della propria militanza, Paola Montermini, fondatrice della prima associazione LGBT di Parma nonché tra i promotori del Tavolo Istituzionale contro l’Omofobia e della prima richiesta di istituzione del Registro Comunale delle Unioni Civili, Silvio Malacarne, impegnato nella battaglia per i diritti fin dal 1979 e Mattia Sterzi, appassionato di tematiche queer, delle quali parla nel podcast “Queer Scream” che scrive e conduce, incarnano i valori di Onda per il rispetto delle diversità e rappresentano la storia del movimento LGBTQ parmigiano fin dalla sua nascita.
Lista Onda