“Una moneta locale per sostenere l’economia”

SMA MODENA
lodi1

17/09/2012

Intervista a Valter Abelli, referente di “Progetto per Salso”.

Cos’è un buono di scambio locale?
E’ uno strumento di pagamento che affianca e complementare la moneta a corso legale in un territorio definito. Non è una moneta a corso legale e forzoso ma è una forma di pagamento che circola liberamente fra quanti lo accettano.

Chi emette il buono di scambio locale?
Possono emettere buoni di scambio tutti privati o enti. Il problema non sta nella emissione ma nella accettazione in quanto volontaria e non forzosa, a differenza delle monete a corso legale.
Fino ad oggi detti buoni di scambio circolano fra gruppi di persone che le utilizzano per scambiarsi beni e servizi. I buoni di scambio fra gruppi hanno una considerevole diffusione negli Stati Uniti ed anche in Germania, in Italia ci sono alcuni esperimenti.
I buoni di scambio sono assimilabili agli assegni bancari, che sono moneta complementare per eccellenza, ed ai buoni pasto.
Il vantaggio derivante agli emittenti dipende dai tempi di circolazione in quanto in tale lasso di tempo ci si
appropria del controvalore senza nulla dare. La differenza fra assegni , buoni pasto e buoni di scambio locale sta nei tempi di circolazione, i primi hanno tempi brevi mentre il buono di scambio locale ha tempi di circolazione indefiniti.

Perché la necessità di un Buono di Scambio Locale?
Per varie ragioni si ricorre alla emissione di questi strumenti di scambio:
1) Per ovviare alla carenza di moneta a corso legale a fronte di una considerevole presenza di beni invenduti .
2) Per evitare il ricorso a moneta a debito, ragione sicuramente più importante e che ha una corrispondenza più diretta sulle persone. La moneta a debito è tale perchè il contraente deve provvedere alla restituzione e pagare gli interessi derivanti dall’ uso.

Cos’è la moneta a debito?
E’ moneta a debito quella moneta, banconota o credito, che si ottiene da un ente emittente a fronte della
cessione di una garanzia reale (garanzia fidejussoria), dell’ obbligo di restituzione, nelle forme e nei tempi concordati, il tutto maggiorato da interesse.
Il meccanismo vale sia per il cittadino privato, sia per enti privati e pubblici che per lo Stato nazionale.
Il sistema della moneta a debito, nella fase attuale, determina la perdita della sovranità nazionale sulla moneta perché ceduta alle Banche Centrali, mentre agli Stati Nazionali l’ onere di darne valore acquisendole a debito.
Il debito pubblico dello Stato si forma in ragione del farsi stampare banconote od assegnare credito dalla Banca di emissione (alla quale costa il prezzo di stampa) pagandolo al prezzo nominale maggiorato da interessi.

Qualora lo Stato o gli enti territoriali emettessero Buoni di Scambio propri?
In quel caso non si fa ricorso a prestiti a debito, cedendo in primis cespiti a garanzia, anzi emettendo Buoni di Scambio comunale propri si elimina la restituzione e gli interessi con vantaggio per l’ ente e quindi per la collettività che si rappresenta.
Le grandi società di capitali, quotate in Borsa, usano la emissione di azioni e gli aumenti di capitale per avere mezzi finanziari non a debito.

Il grande problema! Come organizzare la circolazione del buono di scambio locale?
La moneta ha valore se viene accettata cedendo beni o servizi , va da sé che nel territorio di riferimento si deve organizzare l’ accettazione
L’ente emittente, che deve essere il comune, prima di provvedere alla emissione deve organizzare l’accettazione con i cittadini e le imprese al pari della moneta a corso legale.

Come si realizza la circolazione e come si definisce l’entità per regolarne la emissione?
Il Comune, all’ atto della realizzazione di una opera strutturale, emette un pari valore in moneta locale da porre nelle casse da utilizzarsi per pagare fornitori locali, prestatori d’ opera locale e scambiare con imprese locali moneta locale contro moneta legale.
La moneta locale per avere autorità e circolarità deve, quando necessita, essere ritirata dal Comune a fronte di crediti per tasse, imposte o rette per poi essere rimessa in circolo.
Esemplificando: il Comune emette 1.000 per finanziare un’opera, detto valore incrementa la cassa che sarà utilizzata per pagamenti vari a soggetti locali.

Come si giustifica l’emissione di moneta locale?
Va posta in attivo di cassa una entrata straordinaria mentre in partita passiva un prestito per titoli al portatore. Si utilizza in altri termini il sistema contabile delle Banche Centrali.

Perché necessita una moneta complementare (Buono di Scambio Locale) ed emessa dal Comune, entità di governo locale?
Innanzitutto perché permette, a chi la emette, di finanziarsi senza ricorrere alla moneta a debito e se l’emittente è l’ amministrazione locale pubblica significa che può realizzare opere per la collettività a costo zero sempre che si organizzi l’ accettazione e quindi la circolazione.

Cosa significa moneta a debito?
E’ a debito quella moneta che per averla è necessario prestare una garanzia irrevocabile ( fideiussione ), pagare un interesse per l’ uso e restituire il credito con moneta nei tempi stabiliti.
Le Banche (Centrali o di Credito) creano moneta (credito) dal nulla trasformando la garanzia ricevuta dai richiedenti/debitori in credito, la Banca deve possedere il 2% di riserva detta frazionaria, ma ugualmente ne ha la proprietà sul totale emesso.

Che effetti determina la moneta a debito?
Un credito a debito che presuppone la restituzione ed il pagamento di interessi produce un debito che sempre aumenterà per il debitore e per l’emittente un credito crescente.

E’ possibile operare senza moneta a debito?
Certo che è possibile operare senza moneta a debito e senza dover ricorrere al baratto, è sufficiente che chi dà il valore ne abbia la proprietà.
E’ opinione comune che la proprietà della moneta all’ atto della emissione sia dello Stato, è assurdo ma la verità non è così, la proprietà della moneta è della Banca Centrale, ente di diritto privato, che nulla centra con lo Stato e che la cede allo Stato non al prezzo di stampa ma a valore nominale.
La moneta però ha valore se ad un determinato ammontare di monete corrisponde un corrispettivo di beni e servizi da scambiare.
Questi beni non sono di proprietà della banca ma della collettività per cui la moneta dovrebbe essere di proprietà della collettività quindi dello Stato.

Un Comune può emettere Buoni di Scambio?
Qualsiasi soggetto, ente o privato che sia, può emettere simbologie che permettono lo scambio di beni e/o servizi. Ciò che rende praticabile l’ atto di scambio è che il cedente beni o servizi lo completi accettando il suddetto simbolo come forma di pagamento.

Quale l’importanza dell’uso di Buoni di Scambio Comunale nell’ambito locale?
Una qualsiasi realtà economico/territoriale di 20mila residenti dispone di una movimentazione monetaria annua di circa 2/3 miliardi di €, considerando i redditi personali ed il fatturato delle imprese lì operanti, per cui la messa in circolazione di qualche decina di milioni di Buoni Comunali ha un impatto percentuale molto limitato però molto importante e significativo per la ricaduta sulla economia locale.
Essendo i Buoni Comunali accettati solo nel territorio questi vengono utilizzati in loco evitando la esportazione fuori Comune, per cui, gioco forza, a beneficiarne è la economia locale. Se si ritiene di adoperarsi per sostenere il territorio in cui si opera e si vive è naturale che bisogna sostenerne l’economia.

CC