
Le altre notizie pubblicate oggi
(non più in homepage)
___
26/06/2010
h.12.00
Sono passati pochi giorni dalla nascita della prima lista civica in città, Vignali ne ha firmato la sua paternità. Adesso aspetteremo con ansia la seconda lista, quella di Ubaldi, forse in fase di gestazione oppure le contrazioni saranno già belle e cominciate. Sicuramente a giochi fatti tutti avranno la possibilità di scegliere dove accasarsi con il leader di turno che più gli aggrada.
Trattasi di vero e proprio turn-over, che in tempi di mondiali verrebbe in aiuto alla squadra, ma questa staffetta se la contendono le stesse persone che erano ben legate politicamente tra loro, in passato, come oggi. Anche se saranno separati sulla scheda elettorale alle prossime elezioni da un modesto logo, differente nella grafica, stenteremo a credere che non lo saranno più in futuro.
Mentre “l’opposizione” è intenta nella ricerca di un leader, probabilmente Bernazzoli, che potrebbe essere chiamato nel tentativo di ridare credibilità ad una parte politica priva di idee proprie. Il presidente Vincenzo Bernazzoli, uomo di sinistra, che potrebbe usare come suo logo personale al posto di uno scontato autoritratto, l’immagine di un forno inceneritore, impianto voluto, sostenuto e condiviso con l’amministrazione comunale di Parma. Insomma un volto nuovo, per un un idea di governo anacronistica.
Progetto quello dell’inceneritore che viste le ultime denunce pubblicate a mezzo stampa, sembra mancare di trasparenza e legalità, a causa di un vizio procedurale con il quale l’ATO di Parma ha deciso di concedere in modo ad AMPS oggi Enia, in data 27/12/2004 (ai tempi di queste decisioni il sindaco era Ubaldi), anche i lavori di smaltimento.
Pertanto anche in questo caso, si palesano in modo chiaro quali sono i reali rapporti tra maggioranza e “opposizione”, chi aveva il dovere di controllare e di opporsi non l’ha fatto. Un’ ”opposizione” tanto assente quanto impalpabile nei fatti, di cui i cittadini farebbero a meno. Come farebbero a meno dei verdi del carroccio che fino a qualche tempo fa elogiavano il progetto ed oggi si professano portatori unici di un’alternativa.
Purtroppo una cosa è chiara, i parmigiani sono stanchi di vedere i soliti balletti dei politici, i volta gabbana, loro si aspetterebbero risposte chiare e trasparenti. Non come quelle di Vignali che risponde al comitato di mamme, nonne, in difesa della salute dei loro figli e nipoti, chiedendo un ulteriore rinnovamento al patto di fiducia verso di lui e le istituzioni che avranno il compito di controllare la reale salubrità dell’inceneritore quando oramai questo sarà già costruito ed in funzione. Ricordiamo al sindaco, ex assessore all’ambiente, che questa industria viene classificata dall’Unione Europea come insalubre di classe uno, quindi con il grado massimo di insalubrità.
Parla di fiducia che ha perso nel tempo Vignali, come se non sapesse da cosa dipende questa sfiducia. La metropolitana, la ghiaia, l’indebitamento con strumenti derivati, l’Oltretorrente, l’inceneritore fino ad arrivare agli ultimi accadimenti di cronaca dove i dirigenti di Enìa, vengono sorpresi a ricevere numerosi tangenti per lavori che poi la stessa Enìa rifatturava al comune.
La città ha bisogno di vedere un futuro, un futuro che manca ai giovani, ai bambini. Ormai sembra di vivere la favola di Andersen ad occhi aperti dove la popolazione all’unisono non riesce più a descrivere ciò che non c’è e manca da tempo, ma riuscirà forse a scoprire la voglia di vivere e di cambiamento grazie all’innocenza dei fanciulli che sapranno indicarci la semplice e cruda realtà, il re è nudo!
La città non ha bisogno di liste civiche nuove, (Parma è paladina in questo) ma di un’amministrazione civica. Ha bisogno di un reale senso civico che accomuni i cittadini, che crei comunità nella partecipazione, in cui i cittadini sono chiamati ad essere i veri protagonisti di un processo di pianificazione partecipato, nei quartieri, dove la parola dei cittadini viene ascoltata e guidata dai facilitatori, figure senza alcun conflitto di interesse, portando così, come altre esperienze ci insegnano, a progetti definitivi sostenuti e difesi dalla stessa cittadinanza.