
Da lunedì 14 settembre 2015 l’edificio che ospitava lo SPA Sovescio è tornato nello stato di abbandono in cui per 20 anni è rimasto prima della nostra riappropriazione.
Ricordiamo cosa è stato questo spazio: al suo interno per quasi 2 anni una trentina di persone con gravi problemi abitativi hanno trovato soluzione alla loro emergenza, mentre per molti militanti e simpatizzanti esso è stato un punto di riferimento per varie lotte anticapitaliste (antifascismo/antirazzismo, carcere e repressione, antisessismo, antipsichiatria, internazionalismo).
Ricordiamo le persone che hanno partecipato ai corsi e alle attività della palestra popolare “Luca Malpeli” con attività che andavano dalla boxe a vari tipi di arti marziali, al tango, alla meditazione, il tutto autogestito da volontari e a prezzi assolutamente popolari per i frequentatori. I corsi e le attività sono stati infatti aperti a tutti, senza tessere, né abbonamenti, l’ingresso alle serate simbolico, le decisioni prese in assemblea e i ricavi economici totalmente reinvestiti in forma di autofinanziamento.
In questi due anni scarsi ci sono state varie attività culturali legate alla biblioteca “Liberamente”, come presentazioni di libri, dibattiti, proiezioni di film, il cui elenco sarebbe lungo fare qui.
Vanno ricordate infine le attività di autoproduzione con il mercatino alimentare del venerdì che ha proposto una visione della questione alimentare di tipo anti-consumistico e orientata ad azioni di recupero della genuinità del cibo e della tradizione locale.
Abbiamo accettato di uscire dallo spazio occupato solo dopo lunghi e difficili confronti tra di noi.
Abbiamo accettato di uscire perché speriamo che lo spazio degli ex Stimmatini in via d’Azeglio – ottenuto dopo una lunga trattativa col Comune di Parma e l’assessore al welfare Rossi – sia il punto di partenza per nuove lotte sociali e per un miglioramento della qualità politica degli interventi, difficile ad ottenersi in un centro sociale continuamente minacciato di sgombero.
Abbiamo accettato di uscire, perché pensiamo che sia segno di maturità politica quello di ottenere risultati parziali ma concreti nel confronto coi poteri cittadini, risultati che significano una sistemazione migliore per decine di abitanti del Sovescio e del Lux e spazi di socialità per la continuazione di una parte delle attività politico-sociali che si svolgevano al Sovescio.
Rivendichiamo il fatto di aver imposto ad una amministrazione comunale ben poco illuminata (vedi le questioni del debito, dei disabili, degli asili, dell’ordine pubblico ecc ecc) una delle pochissime decisioni di sinistra che ha preso, quella di utilizzare a fini sociali una palazzina privata come gli Stimmatini, la cui ristrutturazione era costata alle finanze pubbliche nel 2011 più di 500.000 euro; un autentico scandalo gestito dal sindaco Vignali, dall’ex assessore alle politiche abitative Pellacini, dall’ ex vicesindaco Paolo Buzzi e dall’ex assessore ai lavori pubblici Giorgio Aiello questi ultimi due sotto processo per vicende collegate a quella degli Stimmatini.
Non a caso proprio su questa decisione i poteri forti cittadini hanno attaccato con veemenza l’assessore Rossi, la Rete Diritti in Casa e il Sovescio, leggendo la scelta dell’amministrazione come un riconoscimento
politico dato al movimento antagonista cittadino.
In via d’Azeglio nella nuova struttura degli ex Stimmatini rinascerà la biblioteca “Liberamente”, l’infopoint e lo spazio bimbi e al tempo stesso lavoreremo per qualificare gli spazi con attività collettive assieme agli abitanti del primo e del secondo piano della palazzina, rivolgendo lo sguardo alle varie questioni sociali che sempre più marcatamente disegnano il volto di questa società della crisi, non da ultimo il mondo della scuola e dell’Università.
Spazio Popolare Autogestito Sovescio