Viaggio nella Sardegna Nord Occidentale

SMA MODENA

19/08/2011

Dall’aeroporto Giuseppe Verdi di Parma nel periodo che va da Aprile a fine Ottobre, ogni anno partono numerosi voli settimanali (al martedì, giovedì, sabato) diretti all’aeroporto di Alghero-Fertilia. Appena atterrati dal portellone dell’aereo, l’olfatto viene colpito piacevolmente dai profumi delle essenze della macchia mediterranea e della riva: rosmarino, mirto, lentisco, elicriso. La Sardegna forma insieme alla vicina Corsica un minicontinente al centro del Mediterraneo occidentale per le meraviglie naturalistiche che offre. In questa regione gli ambienti naturali sono interrotti dall’opera dell’uomo solo di rado. Tuttavia al contesto naturale così ricco e inusuale si uniscono i valori storici e culturali dell’isola. Permangono vive più che mai le tradizioni che caratterizzano il popolo sardo: artigianato, cucina, musica.
Tra capo Galera e punta Negra ad est di Alghero sorgono rispettivamente la spiaggia del Lazzaretto e la più ampia delle Bombarde. Sono località assai note e facilmente raggiungibili dalla ss 127bis che collega Porto Conte ad Alghero. Dopo punta Negra si incontra l’abitato di Fertilia, piccolo centro sorto durante l’epoca fascista negli anni ’30, edificato da famiglie rovigotte e ferraresi trapiantate lì per le opere di bonifica. Lasciata Fertilia, si giunge al lungo Lido San Giovanni, la cui riva è sabbiosa.
La zona centrale del Lido viene chiamata spiaggia di Maria Pia. Ormai in prossimità della periferia di Alghero, con il quartiere lido, subito dopo il porto, si scorge il promontorio da cui parte il molo e la cittadella storica circondata dalle mura. Camminando lungo le vie di Alghero si nota che hanno nomi scritti secondo bilinguismo italiano-catalano. Della dominazione aragonese sono vive le tradizioni, la lingua e i costumi. Se rimane tempo occorre visitare Sassari, a 35 km da Alghero, e fare due passi lungo Piazza d’Italia.
A una ventina di km da Alghero colpisce, per lo spettacolo che offre, l’area marina protetta Capo Caccia – Isola Piana che si estende per 2.631 ettari di mare e per 36 km di costa. In questa zona è vietata la pesca a strascico e la pesca subacquea; gli ambienti sommersi sono caratterizzati da praterie di posidonia. Le pareti verticali di Capo Caccia e punta del Giglio sono caratterizzate da numerose grotte e cunicoli carsici che risultano habitat naturale per gli uccelli della zona: uccello delle tempeste, berta maggiore e minore, falco pellegrino e piccione selvatico.
L’area protetta è ricca di corallo, fino a profondità molto vicine alla superficie ragione per cui Alghero viene definita capitale del corallo rosso.

Da vedere e da fare:
Passeggiata nel centro cittadino di Alghero alla sera per gustare un aperitivo al bar Orange di piazza Sulis o in uno dei numerosi locali dislocati sul Lungomare Magellano e M. Polo. Da segnalare le eccellenti gelaterie artigianali sparse lungo i bastioni.

Gara di go–kart al kart dromo di Fertilia, a 7 km dal centro cittadino di Alghero.

Easy Diver – Discover Scuba Diving presso il Diving Center di Capo Galera tel. 079 942110 (per chi vuole provare l’immersione subacquea).

Una serata in disco: il venerdì solitamente alla discoteca Ruscello (aperta fino alle ore 5,00) e il sabato alla discoteca Siesta (aperta fino alle ore 8,00).

Fare snorkeling tra le calette di Capo Caccia oppure prendere il sole nelle sabbiose spiagge di Lazzaretto e Bombarde (in genere ottime per abbordare le numerose ragazze straniere, per lo più scandinave e spagnole, che invadono la costa algherese da giugno ad agosto).

Fare surf a Porto Ferro, in genere alla mattina le onde sono quelle giuste ed adatte a chi ha un minimo di esperienza (noleggio tavola da surf a prezzi ragionevoli; per info chiedere in loco al bar della spiaggia).

Visitare il paese “fantasma” di Argentiera, non lontana dal borgo di Palmadula, fu sede di importanti stabilimenti minerari, edificati nell’ottocento, per l’estrazione dell’argento. Durante l’estate la baia è frequentata dai bagnanti che trovano acqua cristallina e tranquillità, ne è un esempio l’adiacente caletta di Porto Palmas.

Trascorrere una giornata alla nota spiaggia “La Pelosa” di Stintino a 40 minuti da Alghero in direzione Porto Torres.

Cenare al ristorante “Da Bruno” di Fertilia, che annovera tra i clienti abituali la sassarese Elisabetta Canalis oppure all’agriturismo Sa Sevada (tel. 079 918 128) di Santa Maria La Palma sulla strada che conduce a Porto Ferro.

Dove dormire:
Si consiglia di affittare un appartamento in località Fertilia o Santa Maria La Palma, che consente di raggiungere in auto, in circa un quarto d’ora, la città di Alghero. In genere le sistemazioni sono comode e i proprietari molto gentili. Gli appartamenti sono dotati di aria condizionata, televisore, cucina abitabile e i costi giornalieri sono di circa 30 euro a persona.

Curiosità:

  • Ichnusa, il nome utilizzato da una nota azienda di produzione di birra sarda, è l’antico nome della Sardegna che significa orma, impronta.

  • Recenti studi effettuati su DNA delle popolazioni nuragiche, attraverso resti di ossa e denti, ha fatto emergere una discontinuità tra il patrimonio genetico del popolo nuragico e quello dei sardi attuali: in sintesi gli attuali sardi sembrerebbe siano discendenti di altri popoli, che in epoche successive hanno colonizzato l’isola a partire dai fenicio-punici.

  • In Sardegna indipendentemente dal livello d’istruzione, tutti parlano un italiano corretto. Le lingue e i dialetti utilizzati sono numerosi, ma tutti basati sul latino nella etimologia delle parole e nella costruzione delle frasi. Ad Alghero si parla il catalano, residuo della dominazione spagnola.

  • I popoli che hanno lasciato un’impronta significativa nella formazione antropologica e culturale sarda sono stati: fenici, cartaginesi, romani, vandali, bizantini, aragonesi, austriaci, piemontesi.

  • La Sardegna è dal 1861 una delle regioni dello Stato italiano; nel 1948 ottenne lo statuto di Regione autonoma.

  • Tra gli alimenti tipici merita una menzione il pane, che assume a seconda del nome, tipologie diverse: il carasau, sottile sfoglia croccante, il cui impasto è formato da farina di frumento, semola, lievito, e acqua, è sicuramente il più noto. Oltre al pane, da provare: olio di oliva prodotto ad Alghero, e tra i formaggi il pecorino, le ricotte caprine, salsicce di carne mista cinghiale e suino, pancette e coppe affumicate, la supressata, il porceddu (maialino cotto alla brace), il capretto e l’agnello arrosto.

  • Tra i liquori optare per il mirto fatto in casa e il filu’e ferru, (un distillato di vinacce). Tra i vini rossi il Cannonau e tra i bianchi il Vermentino di Gallura e il Torbato secco di Alghero.

  • Tra le feste tipiche d’estate la Sagra dei Candelieri di Sassari il 14 agosto, una processione senza sacerdoti dove i rappresentanti di nove gremio, (corporazioni artigiane) trasportano a braccia, cantando, enormi colonne di legno. Il candeliere è pesantissimo e viene portato in processione da 4 o 5 portatori nelle vie principali della città fino alla chiesa di Santa Maria.

  • Il simbolo dei quattro mori, stemma ufficiale della Regione autonoma della Sardegna dal 1952 ha origini catalane: era presente nelle bolle della cancelleria catalana-aragonese dal 1281.

Per info Ufficio Turistico Comune di Alghero, piazza Porta Terra 1, tel. 079 979054, servizituristici@comune.alghero.ss.it