Vignali: “Le istituzioni diano risposte concrete alla crisi della famiglia”

SMA MODENA

Ad un anno dal Family Day, è necessario fare un tagliando alle politiche per la famiglia del Paese. Chi scrive è stato fautore – da Sindaco di Parma – del Quoziente Famigliare che è poi passato alla storia come Quoziente Parma. Si trattava, gioverà ricordarlo, di misure concrete per dare un sostegno alle famiglie, un tema che oggi mette a nudo la sua fragilità. Davanti al monito della Cei, che proprio oggi denuncia la disgregazione delle politiche per la famiglia in Italia, rivendico di aver dato un contributo costruttivo, nell’ambito della mia esperienza amministrativa.

Già dal 2008 avevamo avviato come Giunta di Parma alcuni  interventi tariffari a favore delle famiglie numerose (con tre o più figli) e affidatarie, per facilitarle con agevolazioni per il trasporto pubblico e per la frequenza ai servizi per l’infanzia, con l’abbattimento della quota variabile della  Tariffa Igiene Ambientale. Era  stato introdotto, inoltre, il rimborso dell’Irpef locale a partire dalle famiglie con almeno due figli. Questo perché ho sempre creduto nella necessità di sostenere chi “fa famiglia” per garantirgli condizioni che permettano di guardare con più sicurezza al futuro. L’esperienza di Parma è stata di esempio per decine di Comuni di qualsiasi orientamento politico e meriterebbe di essere presa in esame per essere declinata a livello nazionale.

Ricevevano benefici diretti con il progetto “Famiglia è Futuro”, le giovani coppie potevano affittare la casa con un contributo percentuale per un anno; i genitori che sceglievano di accudire personalmente il proprio bambino nel suo primo anno in famiglia; le famiglie nell’interazione tra loro, stimolando progetti di mutuo aiuto tra famiglie residenti nello stesso quartiere. La crisi della natalità, l’impoverimento progressivo delle famiglie (di questi giorni le drammatiche cifre del rapporto Eurispes) e il ripetersi di drammi derivanti dall’emarginazione e dall’esclusione sociale devono imporci di aprire gli occhi su una emergenza che scuote le coscienze.

Con il “Quoziente Parma”, quale coefficiente correttivo dell’ISEE – il primo introdotto in Italia –avevamo rimodulato le tariffe comunali, e dunque l’accesso ai servizi dell’Amministrazione (nidi, scuole dell’infanzia, serviziper gli anziani), in modo da renderle più eque per le famiglie. Era l’unico sistema efficace per  attribuire il corretto peso ai carichi familiari, con riferimento al numero dei figli, alla condizione lavorativa dei genitori, alla presenza di anziani, di persone con disabilità, di figli in affido, alla condizione di monogenitorialità, per riconoscere e premiare responsabilità genitoriali ed educative e i compiti di cura che la famiglia svolge a favore dei propri membri.

La crisi delle famiglie è alla radice della crisi di sistema di una società che sta perdendo la fiducia nel futuro.  E ad una crisi forte bisogna dare risposte forti e concrete.

Auspico che il Governo – che si è dato da fare per i decreti attuativi sulle unioni civili – ponga adesso mano ad una legge quadro a sostegno delle famiglie, come ha fatto la Francia sia in materia fiscale per sostenere la natalità sia per raggiungere una conciliazione dei tempi famiglia-lavoro-città (che rimane il miglior contrasto per la crisi economica e dei consumi).

Allo stesso modo, riterrei inutile e dannoso legiferare sulla stepchild adoption, come è stato auspicato due giorni fa all’inaugurazione dell’anno giudiziario, che è inevitabilmente legata alla pratica della maternità surrogata.

Se me ne sono occupato sistematicamente, quasi ossessivamente, da Sindaco, è perché la famiglia è  la prima agenzia del welfare ed educativa, presiede alla trasmissione dei valori, è il collante che unisce le diverse comunità di un Paese smarrito. In famiglia si fa esperienza di rispetto tra le generazioni e tra i generi, si impara a discutere, si cresce, si fa esperienza di accoglienza e di dono. Anche l’esperienza dei laboratori familiari nei quartieri era stata un occasione di socialità, mutuo soccorso e rivitalizzazione di quartieri spesso abbandonati e insicuri.

Non era una icona cattolica ma Giuseppe Mazzini a dire: “La famiglia è la Patria del cuore”, e ci fa capire che se sta bene la famiglia sta bene la società, se salta l’una, salta l’altra.

Oggi la priorità per la politica è quella di mettere gli italiani in condizione di “fare famiglia” e di tutelarla, tutto il resto viene dopo. Spero che il mio grido non rimanga inascoltato.

Pietro Vignali
Già Sindaco di Parma