Violenza e abusi sessuali su minore: arrestato un 55enne

di AndreaMarsiletti2

La Procura della Repubblica di Parma, concordando pienamente con le risultanze investigative prodotte dai Carabinieri di Parma, ha chiesto ed ottenuto dal Giudice delle Indagini Preliminari del Tribunale, una misura cautelare a carico di un 55enne, gravemente indiziato dei delitti reiterati di violenza sessuale, aggravati dalla minore età della vittima, commessi nel territorio di questa provincia.

Le contestazioni si riferiscono a due episodi distinti verificatisi in provincia di Parma nel corso di quest’anno.
Secondo le risultanze investigative, in entrambe le occasioni, la vittima minorenne sarebbe stata prima attirata in aree pertinenziali dell’immobile condiviso e successivamente condotta nell’abitazione privata dell’indagato.
Una volta isolata, la minore sarebbe stata costretta a subire atti sessuali contro la sua volontà.

Le indagini dei Carabinieri, avviate immediatamente dopo le segnalazioni ricevute, hanno permesso attraverso a una meticolosa raccolta di testimonianze, assunte con le modalità protette previste per le vittime vulnerabili, di ricostruire con esattezza i fatti.

Il G.I.P., che ha valutato i riscontri investigativi raccolti dai Carabinieri sotto il coordinamento della Procura della Repubblica di Parma, ha ritenuto l’indagato fortemente indiziato di essere il responsabile delle condotte contestate e, visto il concreto e attuale pericolo di reiterazione di simili condotte e valutate le specifiche circostanze e modalità dei fatti commessi e della sua personalità, ha accolto la richiesta della Procura, emettendo un’ordinanza di custodia cautelare in carcere.

Nei giorni scorsi i Carabinieri hanno rintracciato l’indagato ed eseguito la misura cautelare personale.
È doveroso rilevare che l’odierno destinatario della misura cautelare è, allo stato, solamente indiziato di delitto, seppur gravemente, e che la sua posizione verrà vagliata dall’Autorità Giudiziaria nel corso dell’intero iter processuale e definita solo a seguito dell’eventuale emissione di una sentenza di condanna passata in giudicato, in ossequio al principio costituzionale della presunzione di non colpevolezza.

Il Procuratore della Repubblica dottor Alfonso D’Avino

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