
28/06/2012
h.11.20
In Mongolia ci sono due realtà distinte. La città e la campagna. La capitale è una città caotica con molti contrasti dove i grattacieli di vetro ed acciaio convivono con le gher , tende tradizionali mongole. In pochi anni centinaia di migliaia di nomadi provenienti dalle lontane steppe o dal deserto del Gobi si sono trasferiti nella capitale in cerca di fortuna che non sempre hanno trovato. Questa immigrazione di massa ha creato numerosi problemi sociali come l’alcolismo e la disgregazione della famiglia. In questa situazione molti bambini sono stati abbandonati o sono scappati da casa perché i genitori non si prendono cura di loro o sono violenti.
AMURT Italia, con sede nazionale a Parma, si prende cura di loro attraverso le adozioni a distanza ed il sostegno dell’associazione “gli altri siamo noi” a favore del Lotus Children Center (www.lotuschild.org), un orfanotrofio alla periferia di Ulan Bator.
Due volontari di AMURT Parma hanno visitato l’orfanotrofio.
“Dopo un periodo di non facile adattamento allo stile di vita mongolo” ci racconta Giacomo Boselli, segretario generale di AMURT Italia, “siamo stati coi bambini e li abbiamo seguiti nella loto routine quotidiana. Non sempre era facile capirsi, loro parlano mongolo, una lingua per noi incomprensibile, noi italiano e nel mezzo c’era l’inglese. Con qualche parola in inglese e con tanti gesti, alla fine riuscivamo ad intenderci. Anche perché quello di cui avevano più bisogno era l’affetto, l’amore, la carezza di una persona che viene da lontano per stare vicino a loro.”
“L’amore è un sentimento universale” ci racconta Liliana Rabboni, coordinatrice del progetto Scuole e Culture del Mondo del Comune di Parma, “per esprimerlo, fondamentalmente, non ci vuole il mongolo, l’italiano e l’inglese, ma un sentimento di affetto profondo, fatto di ascolto e gesti dell’aver cura dove l’altro si sente accolto e gioisce di questi momenti. Alcuni di questi bambini hanno subito traumi così forti che hanno determinato menomazioni fisiche e psichiche.
I bambini vivono in una casa accogliente e frequentano le scuole del Lotus Children Center, asilo e scuola primaria, grazie all’aiuto che arriva dall’Italia e da altre parti del mondo.
I bambini sono divisi in gruppi di 10 ed ogni gruppo ha una “mother’s house”, una “mamma” che cerca di fare del suo meglio per sopperire a queste necessità di affetto.
Il problema più grosso da affrontare è l’inserimento dei ragazzi nella società. Ci sono circa 40 ragazzi, dei 100 ospitati, che devono imparare un mestiere o fare l’università. E’ un passaggio difficile che richiede molte cure da parte degli educatori ed anche aiuti esterni per pagare le scuole.”
“Per questo AMURT Parma (www.amurt.it) in particolare”, ci dice Giacomo Boselli, “si è impegnato a raccogliere fondi per questi bambini, per sostenere la transizione dall’orfanotrofio alla realizzazione di una propria famiglia con un lavoro dignitoso che faccia superare le tristi esperienze dell’infanzia.
Abbiamo girato un video che racconta le storie di questi bambini e di questo paese così lontano dall’Italia. Abbiamo raccolto le testimonianze di chi ha vissuto una vita difficile ed ora sta costruendo un futuro verso la realizzazione di una vita migliore.”