La volpe e il riccio

24/02/2013

ParmaDaily pubblica alcune traduzioni del parmigiano Christian Stocchi tratte dal suo recente libro
Dizionario della favola antica” (BUR).
La grande e complessa tradizione della favola greca e latina, le cui antichissime origini si perdono nei primordi della civiltà, si estende su più secoli, con una sorprendente coerenza di temi e figure: per la prima volta in Italia questo dizionario la cataloga, da Esopo a Fedro fino alle raccolte tardoantiche e medievali, senza trascurare influssi ed echi biblici, mesopotamici, indiani. Volpi astute, scimmie sciocche, lupi spietati, piante vanitose, pastori beffati: il variegato universo della favola è popolato di personaggi umili, e i suoi protagonisti, animali, piante o esseri umani che siano, mettono in scena i motivi del conflitto e dei rapporti di forza, della rinuncia e dell’immutabilità del destino individuale, in un’esortazione continua al pragmatismo e alla scoperta della verità nascosta sotto le apparenze. A ciascuno di essi è dedicata una voce di presentazione e una ricca scelta di favole – oltre cinquecento – e di proverbi; se gli indici e gli ampi apparati sono preziosi per una consultazione puntuale, il repertorio favolistico e proverbiale offre il piacere della lettura – e della rilettura.

LA VOLPE E IL RICCIO (Aristotele)
Esopo, difendendo un demagogo di Samo che in un processo rischiava la condanna a morte, disse: “Una volpe stava attraversando un fiume, ma venne trascinata dalla corrente in un precipizio. Incapace di uscirne, se ne stette a lungo in una condizione assai fastidiosa, assalita da molte zecche. Allora un riccio, che vagava da quelle parti, come la vide, ne ebbe pietà e le chiese se dovesse rimuovere le zecche, ma lei rifiutò.
Quando il riccio gliene chiese il motivo, la volpe rispose: “Queste zecche sono già sazie e mi hanno succhiato poco sangue; ma se le allontanate, ne verranno altre, affamate, che prosciugheranno tutto il sangue rimasto!”.
Anche per voi, quindi, cittadini di Samo, vale tale discorso: quest’uomo non vi farà alcun danno (infatti, è già ricco), ma se lo giustiziate, ne verranno altri senza quattrini, che, derubandovi del resto, vi manderanno in rovina”.

Le altre favole pubblicate de “Dizionario della favola antica”
Il pastore e le pecore

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