
Ancora una volta questa amministrazione ha lasciato nel caos più assoluto gli utenti di un servizio delicatissimo (l’integrazione scolastica) e gli educatori che vi operano.
E’ infatti ben nota a tutti la vicenda: dopo l’aggiudicazione della RTI costituita da Coop. Ancora e Aldia con un ribasso d’asta del 10% (leggi), le cooperative dell’ATI uscente avevano promosso un ricorso al TAR in cui veniva richiesto l’annullamento, previa sospensione dell’efficacia, dell’affidamento del servizio di integrazione scolastica del Comune di Parma a Coop. Ancora e Aldia.
Desta grande sconcerto e preoccupazione il meccanismo di affidamento di un servizio in cui l’elemento preponderante per la scelta del nuovo gestore è costituita dal minor prezzo offerto: e la qualità del servizio e del lavoro, dove andranno a finire?
Il Tar ha accolto l’istanza di misura cautelare, dichiarando al contempo di ritenere opportuno prorogare il servizio all’ATI uscente.
E dopo il 17 settembre, quale scenario si apre? La continuita’ educativa verra’ garantita con la qualita’ e l ‘esperienza del passato?
Crediamo che i bambini/ragazzi disabili e chi si dedica a loro con la dedizione che abbiamo imparato a conoscere meritino di più: sicuramente non un appalto dove il “risparmio” millantato dall’Assessore Rossi trova le sue ragioni in possibili tagli di qualità del servizio e qualità del lavoro.L’ Assessore Rossi ha inoltre pubblicamente affermato che le economie che scaturiscono dal ribasso del valore del servizio verrano certamente rimpiegate sull’integrazione scolastica. L’Assessore Rossi come puo’ oggi affermare una certezza di questa natura? Non sara’ la solita promessa campata in aria?
L’Amministrazione si rende conto delle proprie responsabilità politiche e gestionali?
Il 15 settembre iniziano le lezioni e le scuole devono prepararsi, insieme agli educatori, ad accogliere studenti speciali; i genitori dovranno essere certi di chi seguirà i propri figli e i lavoratori dovranno avere la garanzia di sapere quale sarà il loro datore di lavoro.
Aggiungiamo: devono avere il diritto di poter lavorare anche con quelli che potrebbero essere i nuovi gestori del servizio, senza essere obbligati a diventare soci delle nuove cooperative (con relativo esborso di quota sociale).
Ad oggi ai lavoratori non e’ stata ancora data alcuna garanzia rispetto al mantenimento dei loro monte ore di lavoro sul servizio, considerando che esso e’ spesso basso e frammentato. Ricordiamo all’ Amministrazione Comunale che mettere in discussione la tutela dei lavoratori significa colpire direttamente la qualita’ del servizio reso alla cittadinanza.
Giuseppe Pellacini, Consigliere Comunale Unione di Centro Udc