Dodi: Dall’affamare l’inceneritore… ai rifiuti di Reggio

Gentile Direttore,

le recenti dichiarazioni in merito al conferimento dei rifiuti da Reggio Emilia hanno determinato un botta e risposta nel quale non emerge un dato importante che va ricordato ed approfondito.

Parma ricorda l’aspra battaglia su cui il movimento 5stelle locale ha incentrato la propria campagna elettorale promettendo azioni definitive sull’inceneritore in caso di vittoria. Questa Città ricorda la promessa mancata: l’inceneritore non è stato chiuso. La forzata campagna che ha portato, in brevissimo tempo, dalla giusta necessità di implementare una raccolta differenziata quasi inesistente ad una raccolta spinta dai troppi aspetti poco sostenibili, e’il frutto di decisioni amministrative in cui è difficile rintracciare nobili finalità di governo quando l’unico imperativo è stato quello di rendere l’inceneritore non inutilizzabile, “affamarlo”.

Si è persa così l’occasione di accompagnare i cittadini verso una vera e propria rivoluzione culturale, quella del rispetto dell’ambiente e del mondo in cui abitiamo. Oggi abbiamo non solo l’ inceneritore, ma un inceneritore che dovrà bruciare anche i rifiuti di Reggio Emilia.

Ma di cosa si stupisce questa amministrazione? E’ consapevole che con le contraddizioni del suo navigare a vista, oltre ad aver costretto una città a piegarsi alla propria ideologia (ben diverso dall’ideale), ha prodotto una differenziata scomposta, più costosa, cittadini arrabbiati ed un ambiente più sporco?

Gentile Direttore, a queste polemiche mancava il punto di vista di chi ritiene che le responsabilità vadano elencate tutte anche quelle che si vogliono strumentalmente dimenticare.

Lorenza Dodi

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