16 giugno 1961: Nureyev chiede asilo all’aeroporto di Parigi

SMA MODENA
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Il 16 giufno 1961 Rudolf Nureyev chiede asilo all’aeroporto Le Bourget di Parigi.

Rudolf Chametovič Nuriev è stato un ballerino e coreografo russo naturalizzato austriaco, internazionalmente noto come Rudolf Nureyev, ritenuto da numerosi critici (tra cui Clement Crisp, Sylvie de Naussac ed altri) uno tra i più grandi danzatori del XX secolo insieme a Nižinskij eBaryšnikov.

Nacque sulla Ferrovia Transiberiana nei pressi di Irkutsk, in Siberia (Unione Sovietica), mentre sua madre si recava a Vladivostok, dove era di stanza il padre, un commissario politico di origine tatara (o meglio Baschira) dell’Armata Rossa. Crebbe in un villaggio nei pressi di Ufa in Baschiria.

A causa dello scompaginamento della vita culturale russa causato dalla Seconda guerra mondiale, Nureyev non fu in grado di entrare in una scuola di danza fino al 1955, quando entrò all’Accademia di danza Vaganova aggregato al Kirov di Leningrado. A dispetto dell’età avanzata fu immediatamente riconosciuto il suo immenso talento ma anche il suo carattere estremamente difficile.

In due anni Nureyev divenne uno dei ballerini più famosi in Unione Sovietica, paese nel quale esisteva una grande tradizione per la danza classica e dove i ballerini erano tenuti in alta considerazione. Ebbe il raro privilegio di poter viaggiare fuori dai confini russi, si esibì a Vienna all’International Youth Festival. Poco dopo gli fu revocato il permesso di viaggiare per motivi disciplinari e fu costretto a dei tour nelle province russe.

Nel 1961 la sua sorte cambiò. Il primo ballerino del Kirov, Konstantin Sergeyev, si infortunò e all’ultimo minuto a Nureyev fu permesso di rimpiazzarlo in un’esibizione a Parigi. Qui la sua prestazione esaltò il pubblico e i critici. Ma nuovamente Nureyev infranse le regole, frequentando stranieri, e gli fu detto che sarebbe stato rimpatriato. Temendo che non gli sarebbe mai più stato permesso di espatriare, il 16 giugno all’aeroporto parigino di Le Bourget, Nureyev defezionò: non rivedrà più la Russia fino al 1987, quando la visitò grazie ad uno speciale permesso concessogli da Michail Gorbačëv. Nonostante la distanza Nureyev rimase sempre molto legato alla madre e quando tornò, nel 1987, fu per rivederla un’ultima volta. Nel 1989 tornò anche nel teatro dove aveva debuttato, il Kirov.

Nel giro di una settimana Nureyev venne scritturato dal Grand Ballet du Marquis de Cuevas ed interpretò La Belle au Bois dormant con Nina Vyroubova. Nureyev divenne immediatamente una celebrità in occidente; la defezione drammatica, le caratteristiche eccezionali e la sua bellezza lo resero una star internazionale. Questo gli diede l’opportunità di decidere dove e con chi danzare.

La defezione diede inoltre a Nureyev la libertà personale che gli era stata negata in Unione Sovietica. Durante una tournée in Danimarca conobbe Erik Bruhn, un altro ballerino di dieci anni più anziano, che divenne il suo amante, il migliore amico e il protettore (principalmente dalle “follie” di Nureyev stesso) per molti anni. La relazione tra i due fu molto travagliata, data l’elevata promiscuità di rapporti affettivi che Nureyev intratteneva. Bruhn fu direttore del Balletto reale svedese dal 1967 al 1972 e direttore artistico del Balletto nazionale canadese dal 1983 fino alla morte nel 1986. Uno degli uomini con i quali Nureyev disse di avere avuto un rapporto affettivo fu la star cinematografica statunitenseAnthony Perkins.

Nello stesso periodo Nureyev incontrò Margot Fonteyn, una delle migliori ballerine inglesi del suo tempo, con la quale iniziò una proficua collaborazione professionale e d’amicizia. Ella lo introdusse al Royal Ballet di Londra, che rimase la base di Nureyev per tutta la successiva carriera di ballerino. Insieme Nureyev e la Fonteyn trasformarono per sempre, grazie alla loro interpretazione, balletti fondamentali come il Lago dei cigni e Giselle. I due rimasero amici anche dopo il ritiro dalle scene della Fonteyn; quando lei si ammalò di cancro, Nureyev la aiutò finanziariamente e la andò a trovare costantemente nonostante i suoi numerosi impegni di lavoro.

Nureyev venne immediatamente contattato da numerosi registi e produttori e nel 1962 effettuò il debutto con la versione cinematografica di Les Sylphides. Nel 1976 interpretò il ruolo di Rodolfo Valentino in un film di Ken Russell, ma non ebbe mai il talento e la costanza per intraprendere una seria carriera di attore. Nel 1972 Robert Helpmann lo invitò ad andare in Australia per dirigere insieme a lui ed interpretare il film Don Chisciotte.

La sua partecipazione come ospite alla serie televisiva The Muppet Show, ai tempi in crisi, è considerata l’elemento che ha promosso la serie al successo internazionale. Nel1982 ottenne la cittadinanza austriaca. Nel 1983 fu nominato direttore del Balletto dell’Opéra di Parigi; da quel momento si dedicò quindi, oltre alla danza, alla direzione dell’Opera ed alla promozione di giovani ballerini. Nonostante la progressione della malattia lavorò senza sosta fino alla fine della sua vita, mettendo in scena nuove versioni di vecchie standbys e commissionando alcuni dei più coreografici spettacoli del suo tempo. Nel 1989 recitò nel ruolo del Re del Siam, reso celebra da Yul Brinner, nel tour statunitense e canadese del musical The King and I.