
Il Gruppo Intervento Speciale (GIS) è un reparto d’élite dell’Arma dei Carabinieri, qualificato inoltre Forza Speciale TIER1, assieme al Col Moschin dell’Esercito, al Comsubin della Marina e al 17º Stormo dell’Aeronautica.
Il GIS ha una duplice natura: nato nel 1978 come unità d’élite delle forze dell’ordine (teste di cuoio), dal 2004 è anche unità delle Forze Speciali, predisposta per ogni tipo di azione militare ad alto rischio nei teatri internazionali. il GIS è inquadrato nella seconda Brigata mobile carabinieri e dipende operativamente dal Comando interforze per le operazioni delle forze speciali. I suoi componenti, a differenza delle altre forze speciali italiane, oltre alla qualifica di incursore, hanno anche quella di agente di pubblica sicurezza.
Dal momento della sua nascita, il reparto si è distinto in tutta Italia per efficienza e eccellente preparazione, ma nel corso degli anni il reparto ha anche operato e opera, molto spesso non ufficialmente, in diversi teatri di guerra (Balcani, Afghanistan, Iraq, Corno d’Africa, ecc.) nonché in tutti i paesi dove le sedi diplomatiche italiane si trovano più a rischio.
Durante gli anni settanta del secolo scorso (i cosiddetti anni di piombo) le istituzioni politiche e civili italiane subirono un violento assalto da parte di gruppi terroristici endemici. Sebbene il Governo non avesse preso delle iniziative ufficiali, nei reparti d’élite delle Forze armate e diPolizia furono create unità per lo sviluppo e la sperimentazione di tecniche di intervento in situazioni di crisi in presenza di ostaggi.
Il 18 ottobre 1977 la volontà politica mutò a seguito del successo dell’Operazione Feuerzauber (Fuoco Magico) condotta dai tedeschi delGSG-9 che in Somalia riuscirono a liberare 86 passeggeri e 3 membri dell’equipaggio del volo Lufthansa 181 dirottato ed ancora in mano ai terroristi.
A seguito di questa azione, l’allora ministro degli interni Francesco Cossiga ordinò la creazione di UN.I.S. (UNità interventi speciali) così da affiancare alle investigazioni anti-terrorismo, anche azioni di “commando”, da parte:
- dei carabinieri che attinsero dal 1º Battaglione carabinieri paracadutisti “Tuscania” (poi diventato reggimento);
- della Polizia di Stato che specializzò ulteriormente alcuni reparti creati per appoggiare le azioni antiterrorismo di UCIGOS (ora riordinato) e DIGOS.
Il Gruppo Intervento Speciale fu il primo ad essere istituito ufficialmente, il 6 febbraio 1978[1], dal Comando generale dell’Arma dei carabinieri. Questa unità dei Carabinieri poteva agire sia in ambito civile e di ordine pubblico che in ambito militare.
L’esordio pubblico dei GIS avvenne a Trani (BT) il 29 dicembre 1980. Nel carcere scoppiò una rivolta capeggiata da terroristi. Sull’edificio cominciarono a volteggiare elicotteri dai quali si calarono velocemente uomini mascherati. Ripresero il controllo della prigione in pochi minuti nonostante i tanti cancelli saldati dai rivoltosi per ostacolare un intervento dall’esterno.
Il GIS, venendo meno l’emergenza terrorismo, dal 2000 ha operato soprattutto in ambito militare, e dal 2004 è entrato a far parte delle Forze speciali italiane, insieme alComsubin, e al Col Moschin, cui poi si è aggiunto il 17º Stormo incursori.
Viene inquadrato nella Seconda Brigata mobile carabinieri, di cui fanno parte anche il 7º Reggimento carabinieri “Trentino-Alto Adige” con sede a Laives (BZ), il 13º Reggimento carabinieri “Friuli Venezia Giulia” con sede a Gorizia ed il 1º Reggimento carabinieri paracadutisti “Tuscania”, ma operativamente dipende dal Comando interforze per le operazioni delle forze speciali. Per quanto riguarda eventuali interventi in ambito civile e ordine pubblico, dipende dal capo della polizia.