20 associazioni dicono “no” al generale Vannacci a Parma

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Troviamo inaccettabile e offensivo che il libro del generale Vannacci venga presentato a Parma, sebbene in  un locale privato; inaccettabile e offensivo perché le sue pagine, oltre ad essere espressione del peggior qualunquismo del nostro paese, sono veicolo di violenti e pericolosi stereotipi che diffondono solo odio e discriminazione. E che tutto questo venga espresso da un alto funzionario della Repubblica democratica è ancora più grave.

“Il mondo al contrario” del generale Vannacci è un mondo di razzismo, insulti omofobi, offese a femministe, ambientalisti e migranti. 

Un mondo fuori dalla storia, anacronistico, in cui non vogliamo più vivere perché non contribuisce certo a creare una società libera e sana, in cui le persone possano stare bene, ma solo a perpetrare la sofferenza di chi, quotidianamente, subisce atti di violenza e discriminazioni.

Se il generale Vannacci non si vergogna di esprimere senza riserve quella serie di indecenti luoghi comuni, noi non ci sentiamo di rimanere in silenzio e chiediamo al locale che lo ospita di annullare l’evento, perché è squallido calpestare ogni principio morale pur di raccogliere clienti.

Anpi Comitato provinciale Parma, Anpi sezione “Laura e Lina Polizzi” Parma, ArtLab, Casa delle donne Parma, Centro antiviolenza Parma, Centro studi movimenti, Ciac Onlus, Cooperativa Lunaria, Coro dei Malfattori, Des Parma, Ecovillaggio Alvador, La Paz antiracist football club, Maschi che si immischiano, Officina popolare, Ottavo Colore, Potere al popolo Parma, Rete diritti in casa, Tuttimondi, Vagamonde, Zonafranca

 

† Dialogo tra Maria Maddalena e Andrea Marsiletti sul lungolago di Tiberiade

 

Se non lo avete letto, eccovi alcuni estratti  del libro, per farvi un’idea…

«Cari omosessuali, non siete normali»
«Cari omosessuali, normali non lo siete, fatevene una ragione!» «La normalità è l’eterosessualità. Se a voi tutto sembra normale, invece, è colpa delle trame della lobby gay internazionale che ha vietato termini che fino a pochi anni fa erano nei nostri dizionari: (ndr. chiediamo scusa per le parole riportate) pederasta, invertito, frocio, ricchione, buliccio, femminiello, bardassa, checca, omofilo, uranista, culattone che sono ormai termini da tribunale».

«Paola Egonu, è italiana di cittadinanza, ma è evidente che i suoi tratti somatici non rappresentano l’italianità».

 «Che piaccia o no, non nasciamo uguali su questa terra e quindi chi arriva in Italia dovrebbe ringraziare immensamente per la compassione e la generosità». 

«Altra incredibile bordata proviene dal movimento femminista che si batte per l’emancipazione della donna. Oltre a promuovere istituzioni come il divorzio e l’aborto al suon dello slogan “Tremate, tremate, le streghe son tornate” si oppone alla figura femminile intesa come madre. Le moderne fattucchiere sostengono che solo il lavoro ed il guadagno possono liberare le fanciulle dal padre padrone e dal marito che le schiavizza condannandole ad una sottomessa, antiquata, involuta ed esecrabile vita domestica».

«Il lavaggio del cervello a cui siamo sottoposti giornalmente volto ad imporre l’estensione della normalità a ciò che è eccezionale ed a favorire l’eliminazione di ogni differenza tra uomo e donna, tra etnie (per non chiamarle razze), tra coppie eterosessuali e omosessuali, tra occupante abusivo e legittimo proprietario, tra il meritevole ed il lavativo non mira forse a mutare valori e principi che si perdono nella notte dei tempi?»