22 novembre 1942, l’Armata Rossa accerchia la Wermacht

SMA MODENA
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Il 22 Novembre 1942 si chiudeva a Kalach sulle rive del Don una grande controffensiva, lanciata 4 giorni prima dall’Armata Rossa e il cui nome in codice era Operazione Urano.

Tale manovra permise all’esercito sovietico di intrappolare 250.000 soldati delle forze dell’Asse – principalmente Tedeschi ma anche alcune decine di migliaia fra Rumeni, Italiani ed Ungheresi – in un’enorme sacca attorno alla città di Stalingrado.

I Sovietici avevano preparato il contrattacco fin dagli inizi della battaglia di Stalingrado dell’estate precedente, ammassano enormi riserve di uomini e mezzi a ridosso del fronte. Ora, nel pieno dell’inverno, attaccarono simultaneamente da sud e da nord con le proprie truppe corazzate che, dopo aver travolto le difese rumene, descrissero un gigantesco movimento a tenaglia che si chiuse a Kalach, quando “unità del 4° Corpo carri”, che si erano aperti la strada attraverso il Don, si riunirono “nella regione di Sovetskij con unità del 4° Corpo meccanizzato”, intrappolando definitivamente le truppe nemiche nell’area di Stalingrado.

Il successo rapido e totale dell’Operazione Urano, unito al fatto che Hitler non permise alla 6° armata di Paulus di ritirarsi da Stalingrado, fu il fattore chiave nel determinare l’esito dello scontro che si concluderà poco più di due mesi più tardi con la resa dei difensori tedeschi, realizzando una svolta strategica decisiva a favore dell’Armata Rossa nella guerra sul fronte orientale.

Alessandro Guardamagna