28 novembre 1969: i Rolling Stones pubblicano Let It Bleed

SMA MODENA
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Il 28 novembre 1969 i Rolling Stones pubblicano il classico Let It Bleed. Uscito poco tempo dopo la conclusione del tour americano degli Stones del ’69, stilisticamente è il seguito dell’album Beggars Banquet del 1968, ed è l’ultimo disco della band dove compare Brian Jones, e il primo a contenere l’apporto musicale del suo sostituto, Mick Taylor.

Nel 2002 l’album è stato ristampato in versione rimasterizzata dalla ABKCO Records. Nel 2003 l’album è stato posizionato al numero 32 della classifica dei migliori 500 album di tutti i tempi, stilata dalla rivista Rolling Stone.

Nel dicembre 1969 rapidamente raggiunse la vetta della classifica in Gran Bretagna. Negli Stati Uniti si assestò alla posizione numero 3 nella classifica di Billboard, diventando disco d’oro. Il disco venne molto ben accolto dalla critica e fu premiato dalle vendite confermando il momento d’oro dei Rolling Stones.

L’album è il secondo prodotto per il gruppo da Jimmy Miller, e fa parte della serie dei quattro capolavori storici consecutivi della band, album come Beggars Banquet (1968), Let It Bleed (1969), Sticky Fingers (1971), e Exile on Main St. (1972), abitualmente considerati dalla critica il vertice massimo dell’intera produzione degli Stones.[22]

Let It Bleed fu anche l’ultimo album di studio del gruppo ad essere pubblicato per la vecchia etichetta discografica della band, la Decca Records. Il successivo Sticky Fingers uscirà infatti per la neonata casa discografica Rolling Stones Records di proprietà di Jagger & soci. Per promuovere l’album, il gruppo iniziò una tournée negli Stati Uniti nel novembre e dicembre del 1969. Nel corso della stessa, gli Stones si esibirono insieme ad artisti come Chuck Berry, B.B. King, Ike & Tina Turner, e Terry Reid. Il materiale registrato durante le esibizioni dei concerti a Baltimora e New York fu incluso in seguito nell’album live Get Yer Ya-Ya’s Out! The Rolling Stones in Concert pubblicato nel 1970.