La poesia di Elvis e Raffaele all’inaugurazione del Verdi Festival off

Ieri sera all’inaugurazione del Verdi Festival off due poeti d’eccezione hanno letto una loro poesia sul tema: Elvis Ronzoni e Raffaele Crispo, da tempo impegnati nella battaglia per i diritti lgbt.

Complimenti!

Andrea Marsiletti

 

Io sono Giuseppe, il maestro Giuseppe Verdi/
non confondermi con il Monteverdi/
Se non mi ascolti non sai cosa ti perdi/
perché le mie opere sono belle e sempreverdi/
Puoi assistere ad un bel concerto/
con la mia prima opera L’Oberto/
o se vuoi cogliere il mio estro o il mio impegno/
eccoti l’opera buffa di Un giorno di Regno/
Ma se vuoi proprio rimanere di stucco/
non puoi perderti il ” va pensiero” del mio Nabucco/
Ero giovane e composi un opera ancora molto ascoltata/
come l’intramontabile Lombardi alla prima crociata/
Poi pensai di far commuovere tutti a piene mani/
con la bellissima storia di Elvira e di Ernani/
Or se tu vuoi con i Due Foscari ti porto a Venezia in Piazza San Marco/
o se preferisci puoi seguirmi fino in Francia dalla pulzella Giovanna d’Arco/
Ma volendo possiamo con la mia musica andare fino in Perù /
dove la bella Alzira fa innamorare di se il capo della tribù /
Tante soddisfazioni, ma più di tutte le ho avute da Macbeth/
che piacque tanto sia ai popolani che a quelli del jet-set/
E se purtroppo, allora il mio Attila non ebbe un gran successo/
ora viene rappresentato ovunque e sempre più spesso/
Così come capito’a quella banda disordinata dei Masnadieri/
quando ormai la mia fama era molto più che in fieri/
Ad un certo punto divenni così esperto come un Matusalemme/
tanto da poter presentare opere rinnovare come Gerusalemme /
Ma il mio percorso artistico fu dolce ed amaro/
in particolar modo quando composi il Corsaro/
Poi fortunatamente, fui pervaso dal patriottismo italiano/
e diedi vita ad un capolavoro come La battaglia di Legnano/
al quale segui’ la Luisa Miller/
che con colpi di scena e di raggiri sembrava proprio un thriller/
Tuttora conservo nel mio cuor come se fosse un vero cimelio/
tutta la musica ispiratami dall’adulterio ai danni di Stiffelio/
Poi detti l’anima alla famosa trilogia, prima con il Rigoletto/
e così con “la donna e’ mobile” ebbi ancor più stima e rispetto/
poi tal cosa si confermo’ con l’amatissimo Trovatore/
e la sua tremenda pira che ardeva di odio e d’amore /
E infine, feci brindare tutti con i lieti calici nella Traviata/
con la quale Violetta rese la mia carriera ancor più fortunata /
Successivamente, ho proseguito con le passioni degli italiani/
portando in scena i patriottici ardori de I vespri siciliani/
per poi cimentarmi con un’opera triste e per nulla allegra/
come fu il dramma e la malinconia del Simon Boccanegra/
Ad un certo punto per aver più fortuna aggiravo la censura/
e così con L’Aroldo presentai dello Stiffelio un’altra stesura/
Stessi tagli e stesse modifiche a causa di qualche pressione/
per far si che Il Ballo in maschera avesse una gradita versione/
Nel 1862 ebbi il guizzo della sinfonia della Forza del destino/
ma ad ogni sua rappresentazione succedeva un gran casino/
così con il Don Carlos realizzai la mia opera più monumentale/
più complessa si, ma dal forte impatto nazional popolare/
Ma il massimo della celebrità l’ho raggiunto con l’Aida e la sua marcia trionfale /
che e’ il mio gran capolavoro per le musiche e per l’enorme organico orchestrale/
Avevo avuto ormai tanti onori e molte e belle soddisfazioni/
ma la più bella fu la Messa da Requiem per il grande Manzoni/
Ero ormai vecchio ed uno dei miei ultimi successi fu l’Otello/
con tutti i tormenti di Desdemona nel suo immenso castello/
Prima di terminare rimisi mano a molti brani, arie capolavori/
affinché fossero perfetti e valessero per tutti come dei tesori/
Conclusi la mia carriera artistica con le burle per Falstaff/
che coinvolsero Alice, Meg, le comari e tutto il loro staff/
Orsù dunque ,venite tutti nei palchi o nel loggione del Regio/
che e’ un bellissimo teatro storico e di gran pregio/
anche quest’anno il Festival ha un programma egregio/
e per me rivedervi sarà un piacere ed enorme privilegio.

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