In occasione del 25 novembre, Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne, la Regione Emilia-Romagna rilancia il proprio impegno con nuovi stanziamenti per oltre 4 milioni di euro e una campagna di comunicazione che mette al centro la voce delle donne. “Non sono tua” è il messaggio cardine del decalogo diffuso in italiano, inglese, arabo, francese e spagnolo: dieci azioni abusanti che le donne non vogliono più subire, dal controllo economico alle molestie online, dalla persecuzione fisica fino alla violenza estrema.
In questa campagna la voce è quella delle donne. Di tutte le donne che vivono qui. Non importa la provenienza, l’età, lo status sociale. Perché la violenza degli uomini contro le donne ha dinamiche universali. Sono azioni abusanti, violente, controllanti, in certi casi irreversibili. L’Emilia-Romagna parte da un elenco di dieci, con la speranza di riuscire presto a ripartire da zero.
È un coro di ‘NO’, è un decalogo di divieti dove il numero 1 è il principio fondamentale da cui discendono tutti gli altri: ‘Non sono tua’.
In conferenza stampa l’assessora Gessica Allegni ha presentato le misure destinate al funzionamento dei 23 centri antiviolenza e delle 56 case rifugio della regione, insieme ai fondi per l’apertura di nuovi presidi e per progetti di prevenzione nelle scuole.
Un impegno che riguarda tutto il territorio, compresa l’area parmense, dove la rete dei servizi rappresenta un presidio fondamentale per l’emersione dei casi e il sostegno alle vittime.
Accanto alla campagna, è online il reportage “Le parole per dirla”, con il contributo della sociolinguista Vera Gheno e le testimonianze di operatrici e professioniste che ogni giorno accompagnano le donne nel percorso di uscita dalla violenza. Un racconto che attraversa centri antiviolenza, ambulatori dedicati e sportelli mobili, restituendo la complessità del fenomeno e la forza delle risposte sviluppate sul territorio.
“Cominciamo da dieci per ripartire da zero – ha dichiarato Allegni – perché la cultura del rispetto è il fondamento di ogni politica pubblica”. Un messaggio chiaro, che dal cuore della Regione arriva a tutte le comunità locali: nessuna forma di violenza può essere considerata tollerabile.

