Pizzarotti si è ammalato: soffre di sindrome di Stoccolma

SMA MODENA
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“Parma c’è!”, “Ecco la nostra maglietta a 5 Stelle!”… in questi giorni sui profili Facebook dei consiglieri e assessori del M5S di Parma è stato un proliferare di post di foto relative alla loro partecipazione alla manifestazione di Beppe Grillo a Imola dello scorso weekend. Tutto un sorriso, un selfie dietro al simbolo del M5S, indossando una T-shirt blu disegnata per l’occasione con stampate sopra 5 stelle gialle e la scritta “Parma”.

Anche l’assessore Laura Rossi, fin qui distintasi per un ruolo tecnico distante della militanza politica, e la riservata Cinzia Piastri non sono riuscite a resistere a tanto contagiosi entusiasmo e senso di appartenenza, e alla vanità di indossare la maglietta!

rossilauraE pensare che nel post di Beppe Grillo di soli due giorni fa che esaltava le gesta dei Comuni amministrati dai 5 Stelle Parma neppure era citata (leggi)…. e va già bene così, perchè negli ultimi anni quando Grillo ha scritto qualcosa su Parma lo ha sempre fatto in modo polemico, pretestuoso, delegittimante, spesso anche ignorante, e quando non li attaccava direttamente li faceva attaccare dai vari Walter Ganapini di turno (leggi), piuttosto che dal bolognese Max Bugani (leggi). A Imola Pizzarotti non è stato invitato a parlare mentre il suo “diffamatore” politico Bugani era sul palco da protagonista.

Il rapporto tra Pizzarotti e Grillo è sempre stato malato, fin dall’inizio. All’epoca della sua elezione a sindaco, quando doveva in toto le sue vittoria e notorietà a Grillo che lo incensava sul suo blog e nelle piazze, Pizzarotti in più occasioni prese le distanze dalla gestione del M5S. Oggi che Grillo lo attacca o ignora in modo deliberato Pizzarotti esterna amore al M5S e dichiara di incarnare il Movimento in ogni sua azione della giornata (leggi).

piastriLa mia preoccupazione è che Pizzarotti e i suoi si siano ammalati di una brutta malattia denominata “sindrome di Stoccolma”.

Con l’espressione “sindrome di Stoccolma” si intende un particolare stato di dipendenza psicologica e/o affettiva che si manifesta in alcuni casi in vittime di episodi di violenza fisica, verbale o psicologica. Il soggetto affetto, durante i maltrattamenti subiti, prova un sentimento positivo nei confronti del proprio aggressore che può spingersi fino all’amore e alla totale sottomissione volontaria, instaurando in questo modo una sorta di alleanza e solidarietà tra vittima e carnefice.

L’origine del nome deriva da un fatto accaduto il 23 agosto 1973, quando un uomo di nome Jan-Erik Olsson di 32 anni, evaso dal carcere di Stoccolma, tentò una rapina alla sede della “Sveriges Kredit Bank” di Stoccolma e prese in ostaggio tre donne e un uomo. La prigionia e la convivenza forzata di ostaggi e rapinatore durò 131 ore al termine dei quali i malviventi si arresero e gli ostaggi furono rilasciati senza che fosse eseguita alcuna azione di forza e senza che nei loro confronti fosse stata posta in essere alcuna azione violenta da parte del sequestratore. Durante la prigionia, come risulterà in seguito dalle interviste psicologiche, gli ostaggi temevano più la polizia che non gli stessi sequestratori, avendo sviluppato il concetto di un “noi qui dentro” contro un “loro che stanno fuori” , e un senso positivo verso i malviventi che “avevano ridato loro la vita” e verso i quali si sentivano in debito per la generosità dimostrata.

La sindrome di Stoccolma ha contagiato i banchi della maggioranza di Parma in modo esteso. Ma questo diffondersi del morbo non deve stupire: dalla banca dati dell’FBI statunitense risulta che circa l’8% degli ostaggi ha manifestato sintomi della sindrome di Stoccolma.

Nella serie cinematografica splatter “Saw – L’enigmista” Amanda, prima rapita, arrivò a stringere un legame non con Beppe Grillo ma con il suo torturatore dopo essere riuscita a sfuggire.

In confronto ad Amanda, la malattia di Pizzarotti & C. è quindi, per fortuna, in uno stadio meno avanzato. Se ne prendessero coscienza magari potrebbero pensare ad una cura. Prima che sia troppo tardi.

Andrea Marsiletti