Europa Verde Parma: “Il Comune di Parma in ritardo sulla questione climatica”

SMA MODENA
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Ancora una volta ci troviamo costretti a richiamare l’amministrazione sui gravi ritardi che riguardano la questione climatica. La richiesta di una dichiarazione ufficiale di emergenza climatica per Parma, espressa con tutta la forza della prima grande manifestazione del movimento Fridays For Future, risale al 15 marzo 2019.

Abbiamo atteso il 22 luglio successivo per ottenere l’impegno dell’Amministrazione a predisporre, entro sei mesi, un Piano di Mitigazione e un Piano di Adattamento agli effetti del Cambiamento Climatico sul nostro territorio.

Il 23 luglio 2020, trascorso un anno dalla dichiarazione di emergenza (e sei mesi dalla scadenza), Europa Verde organizzava un apposito incontro aperto alla cittadinanza, invitando l’Assessorato competente a rendere conto di quell’impegno. In quella occasione, molto partecipata, l’Assessora Benassi ci comunicava che le risposte alle nostre richieste erano contenute nel documento di candidatura al premio European Green Capital 2022, ma che non era ancora possibile divulgarlo, in quanto “troppo tecnico”; e si prendeva l’impegno di presentarlo in un incontro pubblico da tenersi a settembre.

Oggi siamo a novembre, e il 4 dovremmo festeggiare l’anniversario della ratifica dell’Accordo sul Clima di Parigi (2016), ma a Parma c’è poco da festeggiare.

Anche il PAESC (Piano d’Azione per l’Energia Sostenibile e il Clima) era stato indicato come strumento rispondente alla necessità di pianificare azioni di mitigazione e adattamento climatico per Parma.

Questo piano dovrebbe essere approvato entro la fine del 2020 ma ad oggi non vi sono anticipazioni o annunci di pubblicazione. Non è chiaro se vi siano aggiornamenti sulla sua redazione.

Pur auspicando che le azioni previste dal Comune di Parma siano celeri e rispondenti alle dimensioni dei fenomeni che stiamo osservando e che sono previsti per i prossimi anni, ad oggi ci troviamo a prendere atto del supporto del Comune verso progetti in forte contrasto con gli obiettivi EU di dimezzamento delle emissioni inquinanti e di salvaguardia del suolo; del fatto che le proposte per l’incentivazione della mobilità sostenibile, seppur apprezzabili in alcuni casi, non risultino sufficientemente efficaci e ambiziose nella riprogettazione complessiva del trasporto urbano ed extraurbano, che la gestione del verde pubblico risenta ancora fortemente di logiche superate e prive di una reale comprensione degli aspetti sociali, climatici e correlati alla valorizzazione della biodiversità negli spazi urbani; e dell’esistenza di diverse progettualità intrinsecamente insostenibili che dovranno essere necessariamente ridiscusse o talvolta ripensate nella prospettiva della mitigazione e adattamento climatico.

Per consentire alla cittadinanza, alle associazioni e alle forze politiche di farsi un’opinione nel merito delle azioni realizzate e previste dall’Amministrazione, sollecitiamo ancora una volta la pubblicazione del Dossier di candidatura a European Green Capital e, più importante, la divulgazione di ciò che ad oggi è stato prodotto nell’ambito del PAESC.

La pazienza è finita. La gravità degli effetti del riscaldamento globale è da decenni all’attenzione del mondo scientifico e le sue ripercussioni non hanno tardato a manifestarsi anche nella quotidianità del nostro territorio.

Alla luce di questo l’amministrazione tragga le logiche conclusioni sul suo operato derivanti dalle mancanze dimostrate rispetto agli impegni presi con i cittadini, e con le organizzazioni che li rappresentano, su un tema destinato a condizionare gli aspetti economici, lavorativi, sanitari e sociali della vita di ciascuno di loro.

I co-portavoce:

Ximena Malaga Palacio

Enrico Ottolini