
“Emiliambiente, la società che gestisce il servizio idrico integrato in 11 comuni della bassa parmense, intende distribuire un dividendo pari al 20% dell’utile 2019, una cifra pari circa a 400mila euro. Un’ipotesi caldeggiata da alcuni soci, tra cui i Comuni di Fidenza e di Parma. La Regione ritiene eticamente corretto questo comportamento?”.
Così il consigliere regionale della Lega ER Emiliano Occhi, che ha depositato un’interrogazione per sapere se la Giunta di via Aldo Moro sia “a conoscenza che gli utili di Emiliambiente s.p.a. sono generati dalle peculiarità del metodo tariffario specifico del SII e pertanto non sono paragonabili a quelli ad esempio di IREN s.p.a. che è quotata in borsa e opera in diversi servizi e mercati”.
Nell’atto ispettivo l’esponente del Carroccio tratteggia i contorni del mercato in cui opera l’azienda, un mercato regolato, ovvero ARERA, che “stabilisce un metodo tariffario che determina anche il piano industriale della società, il quale prevede, grazie alle richieste dei comuni, quali interventi e quali investimenti compiere nel corso degli anni. L’utile generato dal metodo tariffario è per così dire “strutturale” ed è funzionale al pagamento del debito con gli istituti di credito che erogano finanziamenti per gli investimenti”.
Investimenti, che, ricorda Occhi, sono necessari per l’ambito di gestione di Emiliambiente s.p.a., “uno su tutti la sostituzione delle tubazioni in fibro cemento; senza dimenticare la manutenzione ordinaria e la impellente necessità di diminuire le perdite occulte”.
Investimenti che ricadono direttamente e rapidamente sul territorio: “pertanto sono particolarmente efficaci come politiche anticicliche e anticrisi” ha spiegato Occhi, sottolineando la priorità di tali spese: “La Regione Emilia Romagna e Atersir hanno inserito gli investimenti di Emiliambiente s.p.a. in quelli segnalati per il finanziamento tramite Recovery fund”.
Eppure, nonostante i comuni soci di Emiliambiente s.p.a., e in passato di Ascaa s.p.a. non avessero mai chiesto prima d’ora la distribuzione degli utili, ritenendo che questi andassero reinvestiti all’interno della società, per sostenere i costi del servizio e di investimento, oggi alcuni soci avrebbero ipotizzato la distribuzione di un dividendo per la necessità di far fronte all’emergenza Covid-19, accogliendo il parere favorevole delle Banche creditrici della società e l’Atersir. Perplessità, invece, sarebbero state espresse dal Comune di Salsomaggiore Terme, secondo socio per numero di quote.
“Tra le funzioni della Regione vi è il controllo sui piani e programmi di investimento del piano d’ambito, ai fini di assicurare il raggiungimento degli obiettivi di settore e di servizio e la presenza degli interventi di interesse strategico regionale” si legge nell’atto ispettivo in cui si ricorda come “la politica delle società in house che gestiscono il SII in Lombardia sarebbe quella di non distribuire i dividendi al fine di realizzare più investimenti nonostante le presumibili forti pressioni dei comuni soci nell’anno 2020”.
Per questo il consigliere leghista interroga la Giunta per sapere “se ritiene eticamente e politicamente corretto richiedere dividendi a società che vengono finanziate dai cittadini mediante tariffa in un mercato regolato, se è a conoscenza della vetustà e delle problematiche delle tubazioni in fibrocemento” e se si debba quindi procedere attraverso tutte le risorse a disposizione all’ammodernamento delle infrastrutture. E, ancora se intenda esprimere un parere sulla richiesta di distribuzione dell’utile di Emiliambiente s.p.a. da parte dei soci e chiedere ad Atersir di rivedere il proprio parere sulla distribuzione di dividendi di Emiliambiente s.p.a.