“Silvio il Grande ha spento la pericolosa miccia di Fini”

SMA MODENA
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02/08/2010

Intervista a Rodolfo Marchini, dirigente provinciale del PDL, consigliere comunale di Borgotaro.

Che idea ti sei fatto dell’esplosione del Pdl avvenuta in questi giorni? Tu stai con Berlusconi o con Fini?
Ma il Pdl non è esploso! Da oltre un anno il gruppetto interno, guidato da Fini, manifestava posizioni lontane dalla maggioranza del partito, dal patto elettorale e dal manifesto congressuale di Roma-Eur 2009. Ma questo dissenso, fisiologico in democrazia, non avrebbe comportato alcuna preoccupazione, se Fini con alcuni dei suoi non avessero fatto capire di essere in tresca col “nemico”.
Lo scandalo è stato dato da Fini nelle sue confidenze col giudice Trifuoggi. Granata, da ultimo, ha reso evidente che alcuni finiani pensano che la Dirigenza del Pdl abbia risvolti malavitosi, mafia non esclusa. Francamente, questo era troppo. Con gli amici ho sempre sostenuto che non si poteva andare oltre.
Oggi, dunque, mi dispiace che una parte, seppur piccola, preferisca la concezione politica inconcludente e sempre impastoiata nelle alchimie delle correnti o nella conservazione dello status quo, ma nel contempo saluto con soddisfazione la chiarezza con cui Berlusconi, che non esiterei a definire “Silvio il Grande”, ha saputo spegnere una miccia pericolosa.

Quale scenario politico nazionale oggi vedi più probabile?
Io mi auguro che alcuni finiani di oggi capiscano presto che la loro scelta definitiva tradirebbe il rapporto con gli elettori e impedirebbe quella rivoluzione liberale che anche loro avevano promesso al Popolo della Libertà, e rientrino nei ranghi.
Mi pare che sia già, questa, la posizione di alcuni membri dell’esecutivo che hanno dichiarato assoluta fedeltà al Governo. In questo caso si va avanti fino alla fine naturale della legislatura e si fanno le Riforme della giustizia, del fisco e le grandi Riforme Istituzionali.
Altrimenti, con i numeri ristretti della maggioranza, senza la possibilità di fare le Riforme, non si può fare altro che andare al voto anticipato, con un programma chiaro e popolare di Riforma Costituente, col dimezzamento dei parlamentari.
Preferirei il primo scenario, ma il secondo, seppur controindicato rispetto alla crisi economica, sarebbe una scelta obbligata..

E a Parma com’è messo il PDL? In passato anche qui gli scontri interni non sono mancati. Oggi il partito pare avere trovato la sua pace, ma non per un equilibrio interno raggiunto ma per il netto prevalere nel partito e alle urne (vedi elezioni regionali) di una parte (quella di Villani) rispetto all’altra (quella di Lavagetto).
La situazione di Parma è buona. C’era stato un aspro confronto precongressuale che aveva preceduto il commissariamento di Forza Italia, ma l’on. Lupi ha saputo riportare equilibrio nei rapporti e ricomposto molte tensioni.
Con la costituzione del Pdl, poi, si è formato un coordinamento unitario, che, pur risentendo dell’esito delle regionali, si riconosce quasi unanimemente nel binomio Villani-Moine, nominati dalla Dirigenza, e sta organizzandosi in necessari gruppi di lavoro, con grande spirito di collaborazione.
Certamente anche a Parma qualche finiano c’è e ha già iniziato ad alzare la sua bandiera.

Parliamo di Borgotaro. Perché per il centrodestra, che pure alle elezioni politiche ed europee è molto vicino al centrosinistra, perde sempre le elezioni?
Effettivamente nelle ultime consultazioni nazionali, anche a Borgotaro il centrodestra (Pdl+Lega) con l’Udc aveva la maggioranza e quindi oggi ci sarebbero condizioni politiche favorevoli anche per le amministrative.
Però la Sinistra investe molto su Borgotaro e la considera una delle sue roccaforti. I parlamentari del Pd sono più presenti a Borgotaro che a Parma. Ciò detto, noi abbiamo avuto i nostri problemi che hanno ridotto la nostra coesione, la nostra unità e la nostra forza.
Ora sembra che abbiamo messo la “testa a posto” e, con una buona lista e un buon progetto di amministrazione, possiamo competere.

Sarai tu il candidato sindaco del PDL alle elezioni comunali di Borgotaro nel 2011?
Ti confesso che mi piacerebbe, ma sono consapevole che sulla mia persona si sono concentrate troppe polemiche: sono stato inteso, a mio giudizio senza ragione, come soggetto di contrapposizioni eccessive. Perciò ti dico che non sarei in condizione di tenere insieme tutte le forze che sono necessarie per vincere.
Quindi ti deluderò, ma non potrò essere io il candidato sindaco di Borgotaro.
Il mio impegno è quello di favorire la candidatura di una personalità che possa rappresentare una speranza per cambiare in meglio Borgotaro, una cittadina con potenzialità immense, sotto tanti punti di vista. Borgotaro è stata favorita dalla sua collocazione naturale nella vallata e dovrebbe essere la realtà trainante di una nuova progettualità per la montagna, affinchè i cittadini possano usufruire di una buona qualità di vita anche nelle terre alte.
Vede, Direttore, nelle candidature, vale il detto di Deng Xiaoping: non importa che il gatto sia bianco o sia nero, ma importa che acchiappi i topi!

Il ForumMontagna di Alice è sempre molto vivace e partecipato, per certi versi un’eccellenza a livello nazionale al punto che è sotto la lente di ingrandimento dello Staff Web di Silvio Berlusconi come esempio di successo di applicazione delle nuove tecnologie alla partecipazione politica. Perché, secondo te, in montagna c’è così tanta voglia di dire la propria? Non sarà mica colpa un pò anche di voi amministratori locali che non favorite momenti di confronto?
C’è una grande tradizione politica nella nostra montagna. Uomini come Cacchioli, Grossi, Grilli, che si sono fatti onore politicamente anche lontano dal Borgo, si erano formati in queste terre, e insieme a loro altre figure di rilievo. Questo interesse forte e diffuso per la politica spinge tanti cittadini a dire la propria opinione. Però c’è anche molta litigiosità che si sfoga nei forum dove l’anonimato, absit iniuria verbis, la fa da padrone e consente di dire quasi di tutto.
In effetti, comunque, gli interventi sul forum montagna Valtaro sono davvero numerosissimi e, tolte alcune stupidaggini, che si commentano da sé, offrono anche agli amministratori spunti e sollecitazioni per capire l’umore della cittadinanza. In questo senso non mi meraviglia che sia oggetto di attenzione da parte dello staff di Berlusconi, il quale, checchè se ne dica, resta il più fedele interprete della volontà popolare.
Quindi complimenti, Direttore, anche se a volte gli anonimi mi danno motivo di protesta! 

                                                                                      Andrea Marsiletti