Ponte di Lugagnano, ecco la nuova Massese

SMA MODENA
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27/08/2010
h.14.50

Prende forma la variante di Ponte di Lugagnano della SP665R “Massese”, al Bivio per Ceda Ponte di Lugagnano, nel Comune di Monchio delle Corti: l’ultimo degli interventi programmati dalla Provincia e dagli enti locali sulla Massese, per un investimento complessivo di oltre 20 milioni di euro.
È infatti stato completato il primo stralcio del progetto di adeguamento e miglioramento funzionale della strada in quel tratto, un progetto da un milione e mezzo di euro che mira a rendere l’arteria più sicura e scorrevole in un punto particolarmente critico costituito da una doppia curva a esse. Superamento delle curve per un tracciato più dritto, riprofilatura del pendio e protezione da eventuali movimenti franosi gli elementi centrali del progetto.
Circa 500mila euro (482.596,87 euro) il costo del primo stralcio (del secondo sono in corso le procedure di gara), finanziato da Anas spa (250.000 euro), Provincia di Parma (100.000 euro) e Comunità Montana Est (132.596,87 euro). La progettazione è stata realizzata dalla Comunità Montana Est mentre le procedure di gara e la direzione lavori sono state eseguite dalla Provincia.
Questa mattina il taglio del nastro. Presenti l’assessore provinciale alle Infrastrutture Ugo Danni, il sindaco di Monchio Claudio Moretti con il vice Caterina Pezzoni, il sindaco di Tizzano Amilcare Bodria (in rappresentanza anche della Comunità Montana Est), il vice sindaco di Palanzano Emilio Pigoni.
“Degli interventi programmati sulla strada provinciale Massese questo è il più a monte, il più vicino al crinale, ed è uno dei più significativi. Significativo anche proprio per questo: perché questa è la parte più lontana dal centro, più difficile e più complicata. Credo che il segnale che si dà sia molto importante, un segnale di attenzione anche ai luoghi più lontani. Noi abbiamo l’esigenza di rivitalizzare tutto il territorio, e le infrastrutture viarie sono fondamentali in quest’ottica”, ha detto l’assessore alle Infrastrutture della Provincia Ugo Danni, che ha aggiunto: “Credo che sia significativo il fatto che su questa strada abbiamo programmato una serie di interventi con il territorio, con gli enti locali, e che li stiamo portando avanti in modo coerente e in tempi ragionevolmente brevi nonostante le tante difficoltà”.
Per il sindaco di Monchio Claudio Moretti “questo è un ulteriore passo per la messa in sicurezza della strada Massese. Ulteriore ma non ultimo, perché per fortuna siamo certi del secondo appalto di Ceda. Oltre alla messa in sicurezza, in questo modo si raggiunge anche uno dei nostri obiettivi primari: far percepire che non siamo la periferia di una città ma che ci avviciniamo sempre di più. Che anche l’Appennino è un centro”.
Quello di Ponte di Lugagnano si aggiunge ai numerosi cantieri avviati in questi anni dalla Provincia con gli enti locali sulla Massese: un articolato piano di lavori che ha compreso, tra gli altri, gli interventi a Case Rozzi e Case Bodria, la tangenziale di Pilastro, la variante di Groppo, la rotatoria di Pastorello e la variante di Ranzano.
L’intervento rientra infatti in una convenzione sottoscritta dalla Provincia di Parma con la Comunità Montana Unione Comuni Parma Est, e i Comuni di Langhirano, Tizzano, Palanzano e Monchio per il miglioramento e l’adeguamento funzionale in più punti della Massese.

I LAVORI IN DETTAGLIO
Il primo stralcio della variante di Ponte di Lugagnano ha consistito nella rettifica e nel risezionamento del tratto di strada posto a nord del bivio per Ceda, con adeguamento della carreggiata per portarla a una larghezza di 8,50 m. Sono state realizzate ulteriori opere strutturali per il sostegno del versante interessato.
Nel corso dell’intervento sono state inoltre introdotte alcune lavorazioni non previste in progetto, per migliorare la stabilità del versante (realizzazione di un drenaggio e regimazione delle acque superficiali a monte), e ulteriori opere di protezione nelle zone di scarico delle acque per prevenire fenomeni erosivi.
Si è provveduto poi a migliorare il raccordo delle barriere di protezione esistenti con quelle di progetto e a rinaturalizzare il sedime precedentemente occupato dalla sede viaria.
L’impresa esecutrice dei lavori è stata la Ditta Ferrari & Soldati s.n.c. di Vecciatica con subappaltatori la Ditta Lazzari Rineo di Pianadetto.