Papa Leone, il futuro della Chiesa, coppie omosessuali, sacerdozio femminile. INTERVISTA al Vescovo di Parma Enrico Solmi

SMA MODENA

Sua Eccellenza, come valuta questo inizio di pontificato di papa Leone XIV?

Dobbiamo pensare al papato come alla volontà del Signore di chiedere a Pietro di assumersi un servizio importante, ovvero dare continuità alla sua missione, “mettendola a terra” nelle diverse situazioni del mondo e del tempo. Papa Leone ha assunto l’eredità non solo di Francesco ma del ministero dei pontefici e la sta interpretando secondo la grazia che gli è venuta dal Signore.

Io vedo un senso di grande continuità con Francesco e nel contempo novità che Leone sta apportando con la sua storia personale. Non dimentichiamo che è statunitense, è stato missionario in Perù, è un matematico. E’ un uomo con una mentalità capace di interpretare i nostri giorni seguendo le indicazioni che lo Spirito Santo gli ha dato e gli sono pervenute attraverso i colloqui avuti con tutti i cardinali del mondo precedenti il conclave.

Papa Leone sa interpretare i nostri giorni. Non è un caso che abbia esordito con le parole “La pace sia con voi” esprimendo il desiderio profondo delle persone di buona volontà, innestandolo nella verità della Fede e dell’annuncio del Cristo Risorto.

Dobbiamo leggere in questa ottica tutti gli interventi di papa Leone, un uomo profondamente cristico che legge le cose che succedono in una prospettiva cristologica.



Quali novità si aspetta da Papa Leone? Quali “innovazioni”?

Noto che si ritiene che le “innovazioni” vadano nella direzione della cultura dominante dell’Occidente. Pertanto è innovativo se si riconosce il sacerdozio femminile, se si equipara il matrimonio omosessuale a quello eterosessuale, eccetera. La verità della Fede, e credo anche antropologica, non va in questa direzione. Cosa mi aspetto da papa Leone? Che sia papa, come lo Spirito Santo lo ispira.

La lettura della società di oggi con gli occhi di Cristo a me pare estremamente rispondente alle esigenze.
Viviamo un momento nel quale l’umano sta scomparendo, dove non ci impressiona più vedere cumuli di morti o l’enunciazione di disastri in corso. Sono diventati la quotidianità. Casomai ci preoccupa di più un rondone imprigionato in un campanile.

Il papa sta cercando di riportare al centro il valore vero dell’umano che ha la sua pienezza nel momento in cui coglie la realtà di Cristo. Quando Pilato presenta Gesù ai giudei e dice “Ecco l’uomo” professa la verità più profonda dell’uomo.

La pace nasce nel momento in cui una persona è capace di sacrificarsi per il bene dell’altro, di guardare l’altro con gli occhi di chi lo ama e attua questo amore. Questo è l’atteggiamento dell’uomo cristico, dell’uomo vero.

Qual è la sua posizione sul sacerdozio femminile?

La questione del sacerdozio femminile credo sia più che altro un’attenzione giornalistica e di qualche Paese del nord molto influenzato anche dal mondo protestante. Il Signore ha scelto dodici uomini e li ha voluti con lui perchè fossero trasmettitori del suo ministero (“Fate questo in memoria di me”). Ciò non dice nulla che sia di discredito delle donne, perchè prima del ministero pietrino e della trasmissione del sacerdozio c’è il ministero mariano. Maria diventa la madre di Dio. Nel genio femminile c’è quindi una risorsa precedente che per certi versi va oltre al ministero che è offerto agli uomini. Racconto un piccolo aneddoto. Ero ancora seminarista quando durante un incontro un prete disse: “Non capisco perchè non si dia il sacerdozio alle donne”. Una mamma che rispose: “A me non interessa niente di dire messa. Mi interessa che Dio, quando è diventato uomo, ha scelto il grembo di una donna”. Credo questo episodio dica di più di tanti ragionamenti.

Per quanto riguarda il riconoscimento dell’amore delle coppie omosessuali?

C’è una realtà che è quella dell’amore tra un uomo e una donna che di per se stesso è generativo e assimila in sè due caratteristiche differenti, cioè essere uomo ed essere donna. Da qui nasce, in tutte le culture, un patto pubblico che è chiamato “famiglia”, che ha una sua identità.

Il rapporto uomo-uomo e donna-donna può essere certamente legato a una forma di affettività e di amore, ma non sarà iscritto all’amore coniugale e non ha in sè la capacità fisica di generare.

Questo non vuol dire discriminare qualcuno rispetto ad altri, ma significa tenere queste differenze. Le coppie omosessuali possono vivere bene e avere una loro fecondità affettiva ma siamo su due livelli diversi.

Come vede la Chiesa tra dieci anni?

La Chiesa tra dieci anni sarà viva e feconda se sarà autentica e capace di introdurre questa autenticità nella realtà. Penso, ad esempio, alla Chiesa di Francia che è stata soggetta all’Illuminismo e a una grande secolarizzazione. Oggi, dove è genuina, sta crescendo nel numero dei battesimi. Cosa significa? Che in un contesto estremamente laicizzato l’autenticità del Vangelo ancora premia. Una Comunità cristiana capace di carità e di parole significative sul senso della vita e dell’enigma essenziale della vita e della morte è ancora attrattiva. E lo sarà anche in futuro.

Andrea Marsiletti