
02/05/2015
ACCADDE OGGI: Anche se i resoconti su un animale acquatico presente in Scozia nelle acque del lago Loch Ness risalgono al almeno 1500 fa, la leggenda moderna del mostro di Loch Ness nacque quando venne resa di pubblico dominio la notizia di un avvistamento avvenuto nel Maggio del 1933.
Il giornale Inverness Courier riportò la notizia di una coppia che aveva visto “un enorme animale emergere dalla superficie delle acque e poi tuffarsi”. La storia del “mostro” divenne presto un fenomeno mediatico dell’epoca quando le principali testate di Londra inviarono i propri corrispondenti in Scozia, mentre un circo arrivò ad offrire una ricompensa di 20.000 sterline per la cattura della bestia.
Il Loch Ness, che si trova nelle Highlands scozzesi, ha il più grande volume di acqua fresca dell’intera Gran Bretagna. Il lago raggiunge una profondità di circa 80 metri e una lunghezza di 60 chilometri e le sue profondità fangose, secondo alcuni, ospiterebbero un’animale che sembra avere le caratteristiche di un plesiosauro, estinto sulla terra da milioni di anni.
Gli studiosi del mostro di Loch Ness hanno trovato una dozzina di riferimenti alla creatura nella storia scozzese. Le prime testimonianze risalirebbero attorno al 500 D.C. quando i Pitti scolpirono una strana creatura acquatica nelle pietre innalzate nelle vicinanze del lago.
Il primo riferimento scritto si trova invece nella biografia di San Colombano, il missionario irlandese proveniente da Navan che nel 565 avrebbe affrontato il mostro, che era noto per uccidere e divorare gli abitanti della zona, mentre si trovava in cammino verso la corte del re dei Pitti del nord ad Inverness. Vedendo l’enorme bestia attaccare un uomo, il monaco intervenne invocando il nome di Dio e comandò alla creatura di andarsene. Il mostro allora si ritirò, e la storia vuole che da allora non abbia fatto altre vittime.
Nel 1933 una nuova strada venne completata lungo le rive del Loch Ness, offrendo così agli automobilisti ampie visioni panoramiche del lago. Prima dell’avvistamento del 2 Maggio, nel mese di Aprile di quell’anno un giornale locale segnalò che una coppia asseriva di aver visto un enorme animale attraversare una strada nei pressi del lago, dove poi sarebbe scomparso.
Anche calchi in gesso di impronte di “Nessie”, come venne ribattezzato il mostro, furono inviate al Museo di Storia Naturale perché venissero studiate. Quando i risultati confermarono che si trattava di tracce di ippopotamo, la notizia fece temporaneamente perdere interesse per la vicenda, ma le storie di avvistamenti sono continuate, così come la fama del Loch Ness e del suo “mostro.
Alessandro Guardamagna