43 opere di 18 artisti viventi tra classicismo, modernità e spiritualità nei Voltoni del Guazzatoio
Parma celebra la vitalità della pittura contemporanea con la mostra “Bella Figura. Pittura italiana d’oggi”, in programma dal 10 ottobre al 30 novembre 2025 negli storici Voltoni del Guazzatoio del Complesso monumentale della Pilotta. Curata da Camillo Langone e promossa dalla Direzione Generale Creatività Contemporanea del Ministero della Cultura, l’esposizione offre al pubblico un viaggio tra passato e presente, gratuito e aperto a tutti.
La rassegna presenta 43 opere figurative realizzate da 18 artisti italiani, tra cui Adriano Annino, Chiara Baima Poma, Omar Galliani, Giovanni Gasparro e Nicola Verlato, chiamati a reinterpretare la tradizione italiana della rappresentazione dell’uomo attraverso la propria visione contemporanea. La mostra si articola in quattro sezioni – Il Moderno, L’Eterno, Il Ritratto e L’Arte Sacra – per cogliere lo Spirito del Tempo e valorizzare le estetiche classiche e cristiane che hanno plasmato la cultura artistica nazionale.
Nella sezione Il Moderno, i dipinti guardano al documento e alle icone contemporanee, destinati a rappresentare il nostro tempo nei musei del futuro; L’Eterno esplora il mito, il classicismo e gli archetipi; il Ritratto mette l’uomo al centro dell’opera, catturandone individualità e identità; mentre L’Arte Sacra indaga nuove declinazioni della pittura religiosa, in equilibrio tra ricerca artistica e devozione.
“Bella Figura” non è solo una mostra, ma un progetto di mecenatismo contemporaneo: alcune delle opere esposte entreranno a far parte della collezione permanente della Pilotta, continuando la tradizione di acquisizioni culturali iniziata sotto i Farnese. Ad accompagnare l’esposizione, un catalogo edito da Grafiche Step.
La mostra sarà visitabile dal martedì alla domenica, dalle 9 alle 19, con ingresso gratuito per la rassegna e biglietto ordinario per l’accesso al Complesso monumentale della Pilotta. L’esposizione rappresenta un’occasione unica per riscoprire la centralità della figura umana nella storia dell’arte italiana e il dialogo tra tradizione e contemporaneità.