Parma: viola i domiciliari e torna in carcere il 74enne arrestato nel 2020 per tentato omicidio

di AndreaMarsiletti2

Nuovi guai giudiziari per il 74enne condannato nel 2022 per aver accoltellato il figlio durante una lite domestica. L’uomo, che dal marzo 2023 si trovava in detenzione domiciliare presso l’abitazione di un familiare a Parma, è stato nuovamente arrestato dai Carabinieri della Stazione di San Pancrazio Parmense in esecuzione di un provvedimento emesso dall’Ufficio di Sorveglianza di Reggio Emilia. Il motivo: un recente episodio di violenza nei confronti del familiare convivente, che ha determinato la revoca del beneficio della detenzione domiciliare e il conseguente ritorno in carcere.

La vicenda giudiziaria dell’uomo ha avuto origine da un grave fatto avvenuto nel giugno 2020. A seguito di una lite scoppiata nella sua abitazione di Parma, il 74enne aveva aggredito il figlio, colpendolo con un coltello da cucina e procurandogli una profonda ferita alla gamba. Il giovane era stato ricoverato in gravi condizioni all’Ospedale di Parma, dove era stato sottoposto a cure intensive per uno shock emorragico. Fortunatamente, l’intervento tempestivo dei sanitari aveva scongiurato il peggio.

Arrestato subito dopo l’aggressione e inizialmente sottoposto all’obbligo di firma, l’uomo è stato condannato nel 2022 dalla Corte d’Appello di Bologna a sei anni di reclusione per tentato omicidio. La sentenza è divenuta definitiva nel luglio dello stesso anno e, pochi giorni dopo, l’uomo è stato trasferito in carcere su ordine dell’Ufficio Esecuzioni Penali della Procura di Parma.

Nel marzo 2023, il Tribunale di Sorveglianza di Bologna gli aveva concesso la detenzione domiciliare presso l’abitazione di un altro familiare. Tuttavia, la situazione si è nuovamente aggravata: di recente, sono stati segnalati nuovi episodi di tensione e violenza domestica, anche se di minore entità rispetto al passato. Le condotte violente del 74enne sono state documentate dai Carabinieri della Stazione di San Pancrazio P.se, che hanno raccolto anche la testimonianza del familiare ospitante. Quest’ultimo ha espresso la volontà di non proseguire nell’accoglienza, rendendo di fatto impossibile la prosecuzione della misura alternativa.

Alla luce di quanto accertato, l’Ufficio di Sorveglianza di Reggio Emilia ha riscontrato la violazione delle prescrizioni previste dalla detenzione domiciliare e, in data 22 settembre, ha disposto la revoca del beneficio con ripristino della detenzione in carcere.

Ricevuto il provvedimento, i Carabinieri hanno raggiunto l’abitazione dell’uomo, lo hanno informato della decisione dell’autorità giudiziaria, accompagnato in caserma per le formalità di rito, e successivamente tradotto presso la Casa Circondariale di Parma, dove l’uomo è tornato a scontare la pena residua.

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