La Polizia di Stato ha arrestato in flagranza di reato, un ragazzo di 22 anni gravemente indiziato di una tentata truffa aggravata ai danni di un’anziana signora di 82 anni.
Il fatto ha avuto il suo epilogo nella mattinata del 18 ottobre 2025 nell’abitazione della vittima, dove l’intervento tempestivo degli agenti della Squadra Mobile ha impedito il concretizzarsi del raggiro.
Fortunatamente la nipote della donna ha intuito la natura fraudolenta di una telefonata ricevuta dalla zia e ha potuto allertare le forze dell’ordine.
Un uomo con accento campano, spacciatosi per maresciallo dei Carabinieri, aveva riferito alla donna che il figlio maggiore aveva causato un grave incidente stradale e che, per tale motivo, si trovava in caserma in stato di fermo. Per evitare il “processo”, il sedicente militare ha chiesto alla donna di raccogliere tutto il denaro contante e i gioielli disponibili, per una presunta “conciliazione” con la Procura.
Grazie al rapido intervento della Polizia, la truffa non è andata a buon fine: gli agenti infatti sono riusciti a giungere sul posto prima della conclusione del raggiro. Dopo pochi minuti dall’arrivo dei poliziotti, un giovane si è presentato alla porta, dichiarando di essere il “delegato” dei Carabinieri incaricato di fotografare i preziosi. Appena varcata la soglia, il ragazzo è stato immediatamente fermato dagli operatori della Squadra Mobile.
Identificato e sottoposto a perquisizione personale, il 22enne è stato trovato in possesso di una somma complessiva di 2.820 euro, ritenuta verosimilmente provento di altre truffe simili. Nel frattempo, il telefono fisso dell’abitazione continuava a squillare da un numero sconosciuto – probabilmente i complici che attendevano conferma del buon esito dell’azione – mentre sul cellulare del presunto truffatore arrivavano ininterrottamente messaggi WhatsApp ,che gli impartiva ulteriori istruzioni operative.
Gli accertamenti svolti hanno rivelato che il giovane era già noto alle forze dell’ordine per reati della stessa natura.
Trattenuto in Questura è stato sottoposto al rito direttissimo. Il giudice ha convalidato l’arresto per tentata truffa aggravata in concorso. Questa mattina, il giudice in sede di udienza ha convalidato l’arresto e ha disposto la misura cautelare dell’obbligo di dimora nella provincia di residenza.