Gabriella Corsaro è consigliera comunale di Parma del Pd, segretaria del circolo Oltretorrente, responsabile organizzazione del Pd provinciale e del coordinamento della segreteria. Con lei abbiamo fatto il punto su alcuni temi interni al partito e amministrativi cittadini.
A bocce ferme, qual è la tua valutazione sugli esiti dei ultimi congressi cittadino e provinciale del Pd. Le divisioni congressuali si sono ricomposte per davvero o hanno lasciato delle code di veleno?
Il recente congresso del PD Parma ha avuto una cifra inequivocabile: il risultato nettissimo degli eletti. Tale esito è solo l’espressione di una reale e diffusa compattezza del consenso su Bernardi e De Vanna. Le candidature alternative hanno giovato al dibattito interno e all’attenzione esterna.
Non vi è stato alcun veleno ma piuttosto la linfa democratica che innerva la vita del nostro partito. È sempre bello vedere quanto i nostri congressi animino il dibattito politico – e non solo – in tutto il Paese. Parma non è diversa: tutti vogliono fare… il PD! Lo dico col sorriso a chi vede i nostri momenti elettivi (interni) come fatti pittoreschi e lo sostengo con l’orgoglio perché solo la mia forza politica muove i propri iscritti per darsi regole, organismi e visione.
Come vedi i primi passi della segreteria cittadina De Vanna?
I primi passi della segreteria cittadina mi convincono per coerenza con la persona di De Vanna e per la qualità delle sue scelte politiche: una squadra con tanti giovani, competente e con volontà di essere comunità che agisce unitariamente. Coraggio di confrontarsi con la città, vedi i banchetti anche in quartieri in cui mancavano da tempo; gruppi tematici per approfondire questioni importanti; iniziative di formazione e direttivi di circolo aperti. Apprezzo molto il ritorno della Festa cittadina dell’Unità e la rinnovata lealtà verso il governo della città.
Da cosa si dovrebbe capire che questa in carica non è solo l’Amministrazione Guerra, ma è anche l’Amministrazione del Pd?
Semplicemente dal grande lavoro che stanno facendo gli assessori del PD e il gruppo consiliare. La modalità dialogica tipica del PD e la visione sui diritti segnano i percorsi decisionali e le scelte sulle priorità che definiscano la città così come la vogliamo e questo ci vede protagonisti fattivi di un’Amministrazione che guarda alla centralità della persona.

Da qui alla fine del mandati quali risultati concreti il Comune dovrebbe raggiungere?
La chiusura di tutti i progetti PNRR è la nostra vera priorità amministrativa, a cui si aggiunge il recupero del patrimonio destinato alle politiche abitative in modo da garantire il diritto alla casa. Se vogliamo tutelare l’attrattività della nostra città dobbiamo garantire un accesso equo alla casa anche a un carabiniere o a un infermiere senza falcidiarne lo stipendio con affitti troppo alti. Già così avremmo fatto davvero tanto.
Ma aggiungo che dobbiamo garantire al nostro aeroporto un piano industriale serio e credibile. E che sull’Alta Velocità aspettiamo ora un impegno finalmente concreto: il Ministero delle Infrastrutture individui un percorso che garantisca a Parma l’accesso vero nel circuito del ferro veloce. Rilancio dell’aeroporto con un piano industriale credibile, impegno formale per l’Alta Velocità.
Tu, in particolare, a quali progetti ti dedicherai nell’ultimo anno e mezzo di mandato?
Da presidente della commissione cultura, sport, turismo e diritti la mia attenzione sarà su dossier che riguardano in particolare il lavoro svolto in commissione. Accessibilità anche turistica alla città in termini infrastrutturali, il pieno ripristino degli impianti sportivi – piscine comprese – la conferma del sostegno alle famiglie per la sport di base. Vorrei fare di Parma un diffuso spazio d’arte, anche con la messa a sistema del Teatro dei dialetti e una città della coralità con un importante festival internazionale. Grazie alle nostre eccellenze musicali e teatrali e museali rafforzare il Welfare Culturale. Non per ultimi sostegno dei diritti al benessere, alla socialità e alla espressione del sé.
Il prossimo parlamentare di Parma verrà scelto da Elly Schlein o dalle primarie come prescrive lo Statuto del Pd? Perché il Pd che prevede le primarie come strumento statario per definire le candidature monocratiche alla fine le usa poco o quasi per nulla?
Le primarie sono una possibilità che va utilizzata quando serve ad allargare lo sguardo o a risolvere democraticamente le discussioni. Le Parlamentarie sono nelle linee programmatiche di Bernardi che ho sostenuto al recente congresso, si tratta di un’indicazione ma sarebbe certo una bella sfida da cogliere. Sono certa che il PD Parma, che ha al suo interno tante figure di rilievo, saprà indicare la figura, o le figure, migliori per rappresentare il nostro territorio in Parlamento.
Andrea Marsiletti
