I volti e le storie degli anziani dei centri diurni della Pedemontana in mostra a Basilicanova

di AndreaMarsiletti2

Trentatré storie di vita, raccontate dagli anziani ospiti dei centri diurni della Pedemontana, che si fanno memoria e testimonianza di una comunità: storie incredibili o di straordinaria normalità di imprenditori, cantanti, commercianti, parrucchiere e casalinghe, accomunate da valori profondi. La magia della mostra fotografica “Io mi chiamo Eleda e il mio nome non ce l’ha nessuno”, tratta dall’omonimo libro, si rinnova al Circolo “Rugantino” di Basilicanova. Un’esposizione itinerante a ingresso gratuito che dopo Collecchio e Sala Baganza, venerdì 24 ottobre ha fatto tappa nel territorio di Montechiarugolo, dove potrà essere ammirata fino al 5 novembre 2025.

Venerdì 24 ottobre è stato il giorno del vernissage, impreziosito dallo spettacolo teatrale degli attori di Anellodebole che hanno dato voce ad alcuni brani del libro insieme ai protagonisti, tra sorrisi, momenti di commozione e riflessione. Un taglio del nastro al quale hanno partecipato il sindaco di Montechiarugolo, Daniele Friggeri, insieme al vicesindaco e assessore al Welfare, Francesca Tonelli, la prima cittadina di Collecchio e presidente di Pedemontana Sociale, Maristella Galli, il responsabile dell’Area Adulti e Disabili dell’azienda del Welfare dell’Unione Pedemontana, Emiliano Pavarani, e il curatore del libro, Guido Conti.

A mettere in scena alcuni brani del libro, nato da un progetto di Pedemontana Sociale, ci hanno pensato Filippo Arganini, Irene Grossi e Laura Casali. Tra le storie interpretate, c’è quella di Immacolata, venuta dalla provincia di Napoli, che viveva in una sola stanza dove dormivano in sette e non c’era nemmeno il bagno; Giuseppe che abitava a Busseto e che ha ancora la guerra nelle orecchie, con i bombardamenti degli alleati, e Lidia, figlia di Felice detto “al piodén”, il falegname che costruiva bare che poi la sera le “provava” per vedere se erano comode.

«Ogni volta che presentiamo questa mostra e il libro da cui è tratta, insieme alle persone anziane che hanno preso parte alla sua stesura, si crea un legame bellissimo tra le persone che partecipano, grazie anche ai bravissimi attori di Anellodebole – ha affermato Galli –. Venendo qui ho pensato a quando ero bambina e ai racconti di mio nonno, che ogni sera ci parlava della guerra e del lavoro. Noi non ci siamo mai stancati di ascoltarlo e credo che ascoltare gli altri, i loro pensieri e le loro parole ci faccia crescere. “Ogni anziano è una biblioteca” e questo progetto, di cui siamo fieri, è stata un’idea meravigliosa».

«Questa mostra ci rende orgogliosi – ha ribadito Friggeri –. Azienda Pedemontana sociale è speciale, fa tantissime cose e si prende cura di tantissime persone. Ma quello che spesso, presi dalla quotidianità, non riusciamo a fare, è raccontare le storie di queste persone. Con questo progetto lo abbiamo fatto, andando oltre quello che è il nostro servizio. Un’occasione per riscoprirci e riflettere insieme come comunità anche sul “come invecchiamo”, un tema che è trasversale perché è la prospettiva di ognuno di noi».

«Leggendo le vostre storie, che apparentemente possono sembrare storie di tutti i giorni, ci raccontate veramente tanto – ha sottolineato Tonelli rivolgendosi agli anziani –. Mi ha impressionato quando qualcuno ha detto che “bisogna sempre aiutare gli altri”. Voi avete un’intera vita da raccontare, ricca di aneddoti e insegnamenti che sono importanti per noi, ma anche per i nostri figli».

La mostra resterà aperta fino al 5 novembre e sarà visitabile il mercoledì, il sabato e la domenica, dalle 10 alle 19.

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