Gli stati generali della Doc Colli di Parma: il futuro del vino si discute al Castello di Felino

Venerdì 14 novembre istituzioni, esperti e produttori a confronto per costruire una nuova visione di sviluppo sostenibile e identità territoriale

di Tatiana Cogo

Il futuro del vino parmense passa da Felino. Venerdì 14 novembre 2025, dalle 15 al Castello di Felino, si terranno gli “Stati generali della DocColli di Parma”, una giornata di confronto promossa dal Consorzio Tutela Vini DOP Colli di Parma con il contributo del Ministero dell’Agricoltura, della Sovranità Alimentare e delle Foreste.

L’iniziativa segna una nuova fase di riflessione per il comparto vitivinicolo locale, ponendo al centro modernizzazione, sostenibilità e valorizzazione dell’identità territoriale, elementi decisivi per consolidare il ruolo della denominazione nel panorama nazionale e internazionale.

Dopo l’introduzione del presidente Tommaso Moroni Zucchi, interverranno — tra gli altri — il ministro Francesco Lollobrigida (in collegamento), il parlamentare europeo Stefano Cavedagna, il deputato Fabio Pietrella e l’assessore regionale Alessio Mammi.
Un segnale forte di attenzione istituzionale verso un settore che rappresenta non solo un’eccellenza produttiva, ma anche un pilastro dell’economia rurale e culturale del territorio.

Il dibattito proseguirà con Vittorio Dall’Aglio, presidente della Borsa Merci Telematica Italiana, e Lorenzo Tersi, esperto di economia del vino, che analizzeranno l’evoluzione dei mercati e le sfide della competitività.
Spazio poi ai vitigni autoctoni e al ruolo del disciplinare, con gli interventi di Giovanni Lamoretti e dell’enologo Martin Zejfart, prima della tavola rotonda conclusiva dedicata al racconto del vino come ambasciatore della Food Valley, con Roberta Garibaldi, Nicola Bertinelli e Stefano Quaglierini.

“Gli stati generali vogliono essere un momento di ascolto e di visione per la nostra denominazione — sottolinea Tommaso Moroni Zucchi -. Il vino dei Colli di Parma, oltre ad essere buono, rappresenta un patrimonio di cultura e di identità che merita di essere raccontato e proiettato nel futuro con strumenti nuovi e lo spirito che da sempre lo anima: quello del territorio”.

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