“Alfano, la mia revoca è ingiusta”

SMA MODENA
lodi1

23/08/2013
h.10.00

Nei giorni scorsi un decreto del Presidente del Consiglio Enrico Letta ha destituito Gianpaolo Lavagetto dalla carica di consigliere regionale dell’Emilia Romagna (leggi). Lavagetto si è appellato al Ministro Alfano perché possa essere reintegrato nell’incarico.

Egregio sig. Ministro,
Sono il consigliere della regione Emilia Romagna che in data 5 agosto 2013, causa condanna in I grado risalente all ottobre 2011, e’ stato sospeso di diritto,con decreto del suo Presidente del Consiglio, dal proprio incarico elettivo per 18 mesi con applicazione della legge Severino-Monti.
Ora faccio presente quanto segue:
1. Ho preso atto dalla stampa del decreto di sospensione dalla mia carica di consigliere firmato nei giorni scorsi dal Presidente del Consiglio Letta, per applicazione della Legge Severino – Monti. Quindi nessuna comunicazione e peggio nessuna convocazione per ascoltare la mia posizione.
2. Tale decisione appare Intempestiva, in quanto con questo atto, il Governo anticipa il suo parere sulla discussione ancora aperta in questi giorni tra costituzionalisti sulla legittimità dell’ applicazione del decreto Severino – Monti in modo retroattivo e sui dubbi di sua uniformità verso i principi della carta Costituzionale: con questa decisione il Governo la ritiene sia retroattiva che costituzionale.
3. Nel mio caso la decisione appare anche illogica per non dire ingiusta.
Se vero e’ che il Decreto Severino, per non eccedere nella lesione dei diritti costituzionali
del cittadino- eletto, prevede un periodo di sospensione che non può essere superiore ai 18 mesi, tempo congruo per la celebrazione dell’ eventuale processo di Appello, nel mio caso sono già trascorsi circa 23 mesi dal primo grado di giudizio senza che nemmeno si sia fissata la data per l udienza di appello in cui poter dimostrare la mia innocenza. Siamo, quindi, di fronte ad una sospensione dei mie diritti costituzionali che supera di gran lunga quella cautamente prevista dal decreto medesimo. Faccio presente che all’atto della sentenza di condanna in primo grado, che già prevedeva una sospensione dei 18 mesi dalla mia carica di consigliere provinciale, proprio per rispetto delle Istituzioni non mi sono avvalso di tale opportunità, ma mi sono dimesso, convinto che mi sarebbe stato garantito un processo di appello in tempi accettabili. Ingiusto ora che sia io ad essere punito per le lentezze delle Stato.
Non entro poi nel merito della vicenda dei 408 euro di traffico internet via cellulare, sulla cui reale dinamica la recente relazione degli uffici comunali di Parma ha ampiamente dimostrato come in realtà si sia giunti a tale somma a mia totale insaputa.
Poiché ritengo legittimi i dubbi sollevati in merito alla retroattività dell applicazione del Decreto Severino, sono a chiederle di porre in discussione nelle sedi opportune la legittimità del decreto di sospensione firmato dal Presidente Letta a mio carico.
Cordiali saluti

Giampaolo Lavagetto