Bambina affidata a coppia parmigiana omosessuale

SMA MODENA
lombatti_mar24

15/11/2013

ParmaGaily, la finestra sul mondo gay, lesbo, trans e bisex di Parma.

La notizia segna una svolta nei diritti civili.
Una bimba di tre anni in affidamento temporaneo a una coppia di omosessuali di Parma, due uomini di mezza età: lo ha deciso il Tribunale dei minori di Bologna, presieduto dal giudice Giuseppe Spadaro. La Procura minorile si era invece opposta al provvedimento, ritenendo la coppia non all’altezza del compito. Lo riferisce il Corriere della Sera, spiegando che la coppia vive però in un’altra città della regione.
I due uomini convivono da tempo, hanno un lavoro e un buon reddito, sono una coppia ‘stabile e affidabile’ secondo i servizi sociali, che – come i giudici – hanno dato parere favorevole all’affidamento, ritenendo che ci fossero tutte le condizioni di serenità e benessere richieste dalla legge. La piccola vive in un contesto familiare difficile nella stessa città e conosce bene i due uomini, tanto da chiamarli ‘zii’ sebbene non vi sia tra loro alcun legame di parentela.
A differenza dell’adozione, per la quale la legge italiana parla espressamente di coppia sposata, per l’affidamento la nuova famiglia temporanea può essere una famiglia tradizionale, meglio se con altri figli in casa, ma anche una ‘comunità di tipo familiare’, formata da due persone che assolvono alla funzione di genitori, o un single. Non ci sono voci specifiche sull’ipotesi di una coppia omosex. Nel gennaio scorso la Cassazione, esprimendosi su un’altra vicenda, aveva sancito il diritto dei gay ad ottenere in affido un minore (ansa).
Questa decisione sta già suscitando forti reazioni politiche a livello nazionale.
L’associazione Equality Italia, per nome del suo presidente Aurelio Mancuso, ha diffuso una nota: “L’affido da parte del Tribunale dei minori di Bologna di una bambina di tre anni a una coppia gay è una notizia importante che però non è nuova per il nostro Paese. E’ da molti anni, nel silenzio più assoluto per non provocare reazioni che potessero danneggiare la possibilità da parte di minori di trovare una famiglia seppur temporanea che si occupasse di loro, che in alcuni Tribunali si è proceduto all’affidamento a coppie non sposate, single e anche omosessuali.”La disponibilità di essere genitori affidatari è un atto d’amore molto grande, e abbisogna di una profonda preparazione emotiva. Che le persone omosessuali possano esser buoni educatori e genitori lo dimostra la vita concreta, che ci racconta di oltre 100 mila bambini di genitori gay, di un’evidente espansione delle famiglie arcobaleno, cioè composte da entrambe i genitori omosessual. Il Tribunale di Bologna rende oggi pubblicamente effettivo l’importante contributo che anche le coppie gay possono dare affinchè i bambini che hanno alle spalle storie difficili possano ritrovare la serenità necessaria per poi esser reinseriti nella famiglia di provenienza. Speriamo che al più presto la politica, la grande assente, affronti l’intera questione della tutela dei bambini e dei minori, da una robusta riforma della legge sulle adozioni fino all’estensione di pari diritti per i bimbi nati nelle famiglie omosessuali”.
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16/11/2013

Grande risonanza ha suscitato la notizia dell’affidamento di una bambina ad una coppia gay di Parma.
Secondo il comitato di Parma per Fermare il declino non c’é nessuno scandalo in questa vicenda. L’unico scandalo, semmai, sono i politici che hanno gridato alla fine della famiglia e denigrato i giudici per la loro decisione.
Sul caso dell’affido sono infatti fioriti commenti provenienti in gran parte dal mondo politico, incapaci di comprendere la differenza tra adozione e affidamento. Chi percorre la strada dell’adozione fa un atto di coraggio e generosità, mirato a completare ed arricchire la propria famiglia. L’affidamento è un atto di pura generosità umana, di spirito di servizio, associato soprattutto a una gestione, nelle veci di genitori mancanti, talvolta di beni materiali ma soprattutto di supporto morale, nell’interesse di un terzo minore o inabile.
Ci sono casi di affidamento anche ad una persona singola, che si prende carico della tutela di un patrimonio più importante di quello materiale: per un bambino potere crescere con la presenza e la tutela di adulti che collaborano con i genitori non in grado di gestirli.
Nel caso specifico ci si troverebbe anzi nel caso di un aiuto che viene da una coppia di vicini, quindi di persone che la bambina conosce e con le quali si sa già ben rapportare.
Come poteva decidere in modo migliore un Tribunale dei minori?
Bisognava discriminare in nome delle loro preferenze sessuali persone vicine solidali e disponibili?
La brutta notizia è che una parte cospicua della nostra pseudo classe dirigente abbia sentito il bisogno di creare un caso e commentare con proclami roboanti e fuori luogo.
Se la notizia non ci fosse stata, come è avvenuto per fortuna altre volte, ci saremmo sentiti un po’di più cittadini di un paese normale.
Quindi se ci permettiamo, come comitato di Parma del movimento “Fare per fermare il declino”, di esprimere un giudizio su questa vicenda, non è per parlare di una sentenza equa, ma per esprimere rammarico e indignazione per l’atteggiamento di tanti esponenti politici incapaci del rispetto per la magistratura, per qualsiasi accadimento che minacci la loro visione omofoba della società, incapaci di rispettare la delicatezza e la riservatezza di una questione che tocca il percorso di vita di persone che se potessero esprimersi vorrebbero dire a questi personaggi politici: “tacete per favore”.

Fare Parma
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“Guai a dividersi tra guelfi e ghibellini”. Questa l’esortazione del senatore Giorgio Pagliari all’indomani della decisione, presa dal Tribunale dei Minori di Bologna, di dare una bimba in affido temporaneo ad una coppia omosessuale di Parma. Una scelta che ha suscitato vivaci polemiche e che continua in questi giorni a fare discutere. “Ricordo, anche se non so dare gli estremi, una importante riflessione del cardinale Martini su questo tema – prosegue il senatore Pd – Al centro poneva i bambini e le loro esigenze; non dimenticava la naturale e prioritaria risposta rappresentata dalla famiglia e dalla coppia genitoriale classica, ma si poneva l’interrogativo se, in mancanza, non fosse possibile pensare a soluzioni diverse. Io credo che il caso ponga una riflessione che va affrontata non partendo dalle posizioni pregiudiziali, ma dalle esigenze dei bambini. Faccio fatica ad accettare la dimensione esclusivamente teorica di questa riflessione perché credo non si debba procedere per categorie ma per casi concreti. Quante volte l’esperienza ha dimostrato la superiorità dei legami affettivi su quelli di puro sangue?”.

Bambina affidata a coppia parmigiana omosessuale

SMA MODENA
lombatti_mar24

15/11/2013

ParmaGaily, la finestra sul mondo gay, lesbo, trans e bisex di Parma.

La notizia segna una svolta nei diritti civili.
Una bimba di tre anni in affidamento temporaneo a una coppia di omosessuali, due uomini di mezza età: lo ha deciso il Tribunale dei minori di Bologna, presieduto dal giudice Giuseppe Spadaro. La Procura minorile si era invece opposta al provvedimento, ritenendo la coppia non all’altezza del compito. Lo riferisce il Corriere della Sera, spiegando che la coppia vive però in un’altra città della regione.
I due uomini convivono da tempo, hanno un lavoro e un buon reddito, sono una coppia ‘stabile e affidabile’ secondo i servizi sociali, che – come i giudici – hanno dato parere favorevole all’affidamento, ritenendo che ci fossero tutte le condizioni di serenità e benessere richieste dalla legge. La piccola vive in un contesto familiare difficile nella stessa città e conosce bene i due uomini, tanto da chiamarli ‘zii’ sebbene non vi sia tra loro alcun legame di parentela.
A differenza dell’adozione, per la quale la legge italiana parla espressamente di coppia sposata, per l’affidamento la nuova famiglia temporanea può essere una famiglia tradizionale, meglio se con altri figli in casa, ma anche una ‘comunità di tipo familiare’, formata da due persone che assolvono alla funzione di genitori, o un single. Non ci sono voci specifiche sull’ipotesi di una coppia omosex. Nel gennaio scorso la Cassazione, esprimendosi su un’altra vicenda, aveva sancito il diritto dei gay ad ottenere in affido un minore (ansa).
Questa decisione sta già suscitando forti reazioni politiche a livello nazionale.
L’associazione Equality Italia, per nome del suo presidente Aurelio Mancuso, ha diffuso una nota: “L’affido da parte del Tribunale dei minori di Bologna di una bambina di tre anni a una coppia gay è una notizia importante che però non è nuova per il nostro Paese. E’ da molti anni, nel silenzio più assoluto per non provocare reazioni che potessero danneggiare la possibilità da parte di minori di trovare una famiglia seppur temporanea che si occupasse di loro, che in alcuni Tribunali si è proceduto all’affidamento a coppie non sposate, single e anche omosessuali.”La disponibilità di essere genitori affidatari è un atto d’amore molto grande, e abbisogna di una profonda preparazione emotiva. Che le persone omosessuali possano esser buoni educatori e genitori lo dimostra la vita concreta, che ci racconta di oltre 100 mila bambini di genitori gay, di un’evidente espansione delle famiglie arcobaleno, cioè composte da entrambe i genitori omosessual. Il Tribunale di Bologna rende oggi pubblicamente effettivo l’importante contributo che anche le coppie gay possono dare affinchè i bambini che hanno alle spalle storie difficili possano ritrovare la serenità necessaria per poi esser reinseriti nella famiglia di provenienza. Speriamo che al più presto la politica, la grande assente, affronti l’intera questione della tutela dei bambini e dei minori, da una robusta riforma della legge sulle adozioni fino all’estensione di pari diritti per i bimbi nati nelle famiglie omosessuali”.