29/11/2013
h.19.00
Alta tensione durante la seduta del Consiglio Provinciale di ieri pomeriggio.
Oggetto del contendere la delibera con cui l’Ente di Piazzale della Pace ha autorizzato, nell’ambito del Piano Faunistico Venatorio, la caccia (anche in tana) agli esemplari di volpe. A riportare l’attenzione sull’argomento, già evidenziato più volte nelle ultime settimane dalle associazioni animaliste (che sabato scorso hanno organizzato anche un flash-mob sotto i Portici di Via Mazzini), è stata la consigliera dell’Italia dei Valori Paola Zilli, che nel corso del suo intervento ha posto seri dubbi sull’oppurtunità, tanto etica quanto economica, di un provvedimento di questo tipo.
In un’interrogazione rivolta all’Assessore Ugo Danni, Zilli ha sottolineato come il provvedimento della Provincia sembri andare nella direzione di favorire gli interessi dei cacciatori, piuttosto che in quella di prevenire i danni causati dalle specie selvatiche. “La volpe” – ha spiegato l’esponente dell’Idv Parmense – “se lasciata viva, potrebbe ridurre notevolmente i danni che la Provincia si trova a pagare ogni anno per fagiani e lepri, in quanto predatore naturale di queste specie”.
Zilli ha poi domandato quanti esemplari di volpe fossero stati abbattuti nell’ambito del piano di controllo nelle annate 2011-2012, a quanto ammontassero i danni causati dalle già citate specie, se la Provincia non ritenesse la caccia in tana (che si svolge utilizzando mute di cani da caccia che scavano nelle tane sbranando i cuccioli con i loro genitori) “una pratica barbara e incivile da vietare completamente” e se non fosse opportuno acquisire dati più attendibili sulla consistenza della popolazione della volpe. A stretto giro la risposta dell’Assessore Danni, che ha ammesso di non essere a conoscenza dei dati precisi, ma ha comunque espresso la volontà di proseguire sulla strada dell’abbattimento delle volpi. Parole che hanno suscitato l’accesa reazione degli animalisti presenti in Sala, che poco prima avevano accompagnato con un lungo applauso la chiusura dell’interrogazione della consigliera Idv.
Dal gruppo di attivisti presenti si sono levate forte critiche all’assessore, accusato di concedere il suo benestare ad un provvedimento dannoso sotto tutti i punti di vista: “La Regione Emilia-Romagna spende ogni anno 800.000 euro per i danni causati da lepri, fagiani e nutrie: la volpe, cacciando queste specie, dovrebbe rappresentare un aiuto per le casse pubbliche, non un nemico da abbattere”. Molto critiche anche le opinioni circa la scelta di “perseverare nell’abbattimento anche in assenza di dati ed informazioni precise”. Le contestazioni sono proseguite per oltre mezz’ora e, nonostante la seduta sia poi ripresa regolarmente, tutto lascia presagire che la polemica non sia affatto chiusa, ma che, anzi, proseguirà anche nei prossimi giorni.